Cerca

Ponte lungo Pasqua

Pasqua e ponti 2025: 11,3 milioni di italiani in viaggio, turismo in ripresa tra voglia di fuga e rincari

Tra vacanze low cost, città d’arte e ritorni in famiglia, gli italiani riscoprono il piacere di viaggiare. Ma il caro vita pesa: quasi la metà riduce le spese

Pasqua e ponti 2025: 11,3 milioni di italiani in viaggio, turismo in ripresa tra voglia di fuga e rincari

Valigie pronte, pieno fatto e itinerario salvato su Google Maps. Pasqua 2025 è alle porte e con lei anche un lungo ponte che gli italiani non hanno intenzione di sprecare: 11,3 milioni di persone partiranno per le vacanze, e 2,7 milioni di queste si concederanno una pausa lunga, complice un calendario che, tra 25 aprile e 1° maggio, sembra aver deciso di fare pace con i lavoratori.

Il Belpaese resta la scelta numero uno (88%), ma c’è chi coglie l’occasione per spingersi all’estero: il 12% punterà su capitali europee, crociere o mete esotiche, sfruttando le combinazioni favorevoli. Segno che la voglia di normalità è tornata a bussare, e questa volta gli italiani hanno deciso di aprirle.

Secondo l’indagine Federalberghi-Tecnè, il giro d’affari complessivo sfiorerà i 4,9 miliardi di euro, con una spesa media pro capite di 438 euro, in crescita rispetto al 2024. A trainare i consumi? I pasti (32,2%) e il viaggio (23,5%), ma anche l’alloggio (17,5%) e lo shopping (12,6%) si difendono bene.

Tuttavia, dietro al numero di prenotazioni c’è anche un altro dato: il 46,6% degli italiani che non partirà lo farà per motivi economici. L’inflazione continua a mordere, costringendo quasi la metà dei vacanzieri a ridurre le spese. I dati sorridono, ma non dimenticano.

Le mete del cuore: mare, montagna, arte

Chi resta in Italia (cioè la stragrande maggioranza) punta su mete sicure e identitarie: mare (34,9%), montagna (23,9%) e città d’arte (18,5%). Le sponde lacustri e le terme, seppur in minoranza, mantengono il loro fascino. E non sorprende che quasi un italiano su due alloggerà da parenti o amici (42,4%): una scelta che mescola economia, affetto e logica.

Tra chi invece varca i confini, trionfano le capitali europee (76,6%), seguite da viaggi extraeuropei, crociere e località marine d’oltreconfine. Il segnale è chiaro: il turismo non è più solo una fuga, ma un investimento emozionale.

Ma perché si parte? La risposta è polifonica: per raggiungere la famiglia (37,3%), per scoprire la bellezza naturale del luogo (38,3%), per fede (20,1%), ma anche per comodità logistica (35,4%). In sostanza: si parte per sentirsi meglio, per riconnettersi con ciò che conta davvero. E una volta arrivati? Passeggiate (76,6%), relax (48,6%), esperienze enogastronomiche (39,7%) e, per pochi ma buoni, attività sportive.

Per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, questa Pasqua è più di un ponte: è il primo banco di prova per la stagione estiva. «Le prenotazioni sono arrivate con largo anticipo, segno che la fiducia dei consumatori si sta lentamente ricostruendo. Dopo l’incertezza della pandemia, qualcosa si muove davvero», ha dichiarato.

Ma l’ottimismo resta cauto. L’aumento dei prezzi, l’incertezza economica e il caro-vita rischiano di smorzare gli entusiasmi. Tre italiani su quattro partiranno in auto, probabilmente anche per contenere i costi. Solo il 17,4% sceglierà l’aereo, appena il 3% il treno.

Il dato da tenere d’occhio è questo: il turismo si conferma motore cruciale dell’economia italiana, ma ha bisogno di essere sostenuto. Infrastrutture, servizi, comunicazione: il rilancio deve essere strutturale, non occasionale. La voglia di viaggiare è tornata, ma non possiamo più permetterci di sperare che faccia tutto da sola.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.