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Truffe telefoniche

Basta uno squillo e il portafoglio è più leggero: ecco il "wangiri" e come difendersi

La truffa telefonica che sfrutta la tua curiosità per prosciugare il tuo conto

Basta uno squillo e il portafoglio è più leggero, ecco il "wangiri" e come difendersi

Avete mai ricevuto una chiamata che squilla una volta sola e poi cade? E magari con un numero dall’estero, tipo +33 (Francia) o +216 (Tunisia)? Se sì, resistete alla tentazione di richiamare, perché potreste essere caduti nel mirino del famigerato "wangiri", la truffa telefonica più insidiosa degli ultimi anni. E no, non è un nuovo tipo di sushi né un Pokémon raro: è un meccanismo ingegnoso quanto subdolo, capace di prosciugare il vostro credito in pochi secondi.

Il termine “wangiri” viene dal giapponese e significa letteralmente “squilla e chiudi”. Semplice, no? Ed è proprio così che funziona: una chiamata lampo da un numero sconosciuto, spesso internazionale, che si interrompe prima che possiate rispondere. Scatta la trappola: incuriositi o preoccupati, in molti richiamano. E lì inizia il salasso.

Quel numero, infatti, è legato a servizi a pagamento con tariffe esorbitanti, che vi fanno spendere anche solo restando in linea. I più sfortunati si ritrovano ad ascoltare squilli registrati o segreterie fantasma, studiati apposta per farvi perdere tempo (e soldi). Più secondi passano, più il conto sale. In pochi attimi, il credito sparisce. E no, non c’è rimborso: siete stati voi a richiamare, anche se con l’inganno.

È una truffa semplice, veloce e praticamente irrintracciabile. Una volta caduti nella rete, recuperare i soldi è quasi impossibile. I gestori telefonici non rimborsano e i criminali, spesso all’estero, restano nell’ombra. Ecco perché il wangiri è diventato un affare globale: milioni di chiamate automatiche al giorno, milioni di potenziali vittime, zero rischi per chi truffa.

Come proteggersi (e dormire sonni tranquilli)

Niente panico. Difendersi si può, basta seguire alcune regole di buon senso:

  • Non richiamate mai numeri sconosciuti, soprattutto se hanno prefissi internazionali strani e se la chiamata è durata pochi secondi.

  • Bloccateli subito. È un modo semplice per evitare che tornino alla carica.

  • Usate app come Truecaller o Hiya, che riconoscono i numeri già segnalati come sospetti.

  • Occhio ai cookie quando navigate online: accettare tutto senza leggere può esporvi a condivisioni indesiderate di dati, che poi finiscono in mani sbagliate.

  • Segnalate sempre numeri sospetti alle autorità competenti o ai siti specializzati: è un piccolo gesto che può aiutare altri a non cascarci.

Il “wangiri” è la versione moderna del “tranello dietro l’angolo”: silenzioso, rapido e costruito sulla nostra voglia di sapere chi ci ha cercati. Ma, in un mondo dove ogni click o squillo può costarci caro, la prudenza è il nostro miglior antivirus. Quindi, la prossima volta che vi squilla il telefono per un solo secondo… fate come se niente fosse. Meglio ignorare una chiamata che regalare soldi a un truffatore col prefisso esotico.

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