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Cibi caldi nel frigorifero: cosa succede davvero e perché fare attenzione

Mettere alimenti appena cucinati in frigo non è vietato, ma può compromettere la conservazione e aumentare i consumi: ecco le precauzioni da seguire

Cibi caldi nel frigorifero: cosa succede davvero e perché fare attenzione

Molti si chiedono se sia giusto mettere cibi ancora caldi nel frigorifero. La risposta breve è: sì, è possibile, ma non è la scelta ideale se fatta senza precauzioni. Anche se il frigorifero non si danneggia immediatamente, questa abitudine può influenzare negativamente la conservazione degli alimenti e aumentare i consumi energetici.

Il frigorifero serve a mantenere costante una temperatura bassa per rallentare la crescita di batteri nei cibi. Quando si introduce una pietanza calda, si rischia di innalzare la temperatura interna dell’elettrodomestico. Questo sbalzo termico può compromettere la sicurezza di altri alimenti conservati, accelerandone il deterioramento.

Inoltre, il calore emesso dal cibo caldo crea vapore, che può condensarsi all’interno del frigo formando umidità in eccesso. Questa, a lungo andare, può causare formazione di ghiaccio sulle pareti e favorire la crescita di muffe. Il frigorifero, nel tentativo di ristabilire il giusto clima interno, consumerà più energia, affaticando il motore.

All’interno del frigorifero la temperatura non è uniforme. La zona più fredda si trova in genere sul ripiano inferiore, appena sopra il cassetto delle verdure, dove si raggiungono i 2–4 °C. Le mensole della porta, invece, sono soggette a continui sbalzi e possono arrivare anche a 10 °C.

Soprattutto in estate, quando le temperature ambientali sono elevate, è utile abbassare il termostato per mantenere le condizioni ottimali. In media, la temperatura consigliata è di circa 4 °C.

L’ideale sarebbe lasciare raffreddare le pietanze per circa 1–2 ore a temperatura ambiente prima di riporle in frigorifero. Questo tempo varia anche in base alla stagione: d’estate, ad esempio, la FDA (Food and Drug Administration) consiglia di non superare l’ora per evitare che i cibi rimangano troppo a lungo nella cosiddetta “zona di rischio” (tra i 5 °C e i 60 °C), dove i batteri si moltiplicano più rapidamente.

Un buon metodo per velocizzare il raffreddamento è suddividere il cibo in porzioni più piccole, utilizzando contenitori larghi e bassi. Questo favorisce una dissipazione del calore più rapida, riducendo il tempo necessario prima della refrigerazione.

Mettere alimenti caldi nel frigorifero non è vietato, ma richiede attenzione. Lasciarli raffreddare un po’ prima di conservarli è una buona pratica per garantire la qualità degli alimenti, mantenere il frigo efficiente e ridurre gli sprechi energetici. Una piccola accortezza che fa bene a tutti: a noi, al nostro cibo e al nostro elettrodomestico.

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