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Musica
02 Giugno 2025 - 11:45
Per chi è cresciuto a colpi di rap e autotune, l’hardcore potrebbe sembrare un reperto da museo. E invece no: la scena è viva, pulsante, più affollata e giovane che mai. Lo dimostrano i festival spuntati tra Milano e Venezia, ma anche l’energia contagiosa che si respira in ogni moshpit.
Il punk hardcore non è mai stato soltanto musica: è urlo collettivo, rabbia incanalata, comunità. Oggi, tra screamo, rock e punk, torna in auge una corrente che sembrava sepolta sotto i beat trap. Succede a Marghera, ad esempio, dove il Venezia Hardcore Festival ha richiamato duemila persone per la decima edizione, il 16 e 17 maggio 2025, al centro sociale Rivolta. Sotto il palco, soprattutto under 30. Sul palco, invece, band come La Quiete, Jivebomb e i Violent Magic Orchestra.
A dare nuova forza all’evento è stata anche la memoria di Giacomo Gobbato, co-fondatore del festival, ucciso a 26 anni mentre difendeva una donna durante una rapina. La sua scomparsa ha scosso la comunità, rilanciando con forza il significato più profondo dell’hardcore. In un post pubblicato su Instagram, gli organizzatori scrivono: “È come un moshpit: se cadi, ti aiuto a rialzarti. Siamo tutti sulla stessa barca. Ecco cosa significa comunità”.
Non è un caso se anche testate internazionali come The Guardian hanno raccontato il festival, segno che l’eco dell’hardcore italiano è tornato a farsi sentire forte anche all’estero. Intanto, a Milano si sperimenta. Lo scorso novembre la Santeria Toscana 31 ha ospitato la prima edizione del Can I Scream Fest, rassegna dedicata all’underground: musica live, fumetti, fotografia e cultura punk a 360 gradi. Tra i protagonisti, band come Øjne, Shizune e Comic Sans Bowie, ma anche autori come Marco Philopat e Luca Secchi.
Visto il successo, il festival è tornato a febbraio con un’edizione Reloaded. E non finisce qui: il Punkadeka, webzine storica, ha festeggiato i suoi 25 anni al Circolo Magnolia di Milano, e ha già annunciato il bis per il 6 settembre 2025.
Intanto fuori dai confini italiani, le Lambrini Girls e i Turnstile riportano il punk al centro delle attenzioni. Ma in Italia l’onda è pronta a farsi tsunami. Che sia davvero finita l’era del rap? Forse. Ma una cosa è certa: l’hardcore non è mai stato così vivo. E così divertente.
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