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ESTATE
16 Giugno 2025 - 12:00
Le estati non sono più quelle di una volta: oggi il caldo non è solo fastidioso, è diventato un vero problema di salute pubblica. Le ondate di calore, infatti, sono sempre più frequenti e intense, e non si tratta solo di qualche grado in più, ma di giorni interi con temperature elevate, aria ferma, tanta umidità e sole cocente. Il corpo ne risente, eccome.
In condizioni normali il nostro corpo sa come difendersi: suda, si raffredda e mantiene la temperatura sotto controllo. Ma se l’umidità è troppo alta e l’aria non circola, la sudorazione non basta più. Il calore resta intrappolato e può mettere in crisi il sistema di termoregolazione. Il risultato? Malori, crampi, svenimenti e, nei casi più gravi, colpi di calore che possono diventare pericolosi, soprattutto per anziani, bambini, persone con malattie croniche e donne in gravidanza.
Proprio per questo, anche quest’anno è stato attivato il Piano Caldo 2025, una serie di misure per aiutare le persone a difendersi dal caldo e riconoscere i segnali d’allarme. A supportare il tutto ci sono i bollettini meteo-sanitari disponibili ogni giorno in 27 città italiane (dal lunedì al venerdì alle ore 11), consultabili anche tramite l’app Caldo e Salute. Per chi lavora all’aperto o in ambienti non climatizzati, il caldo estremo può essere anche un rischio sul lavoro, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il caldo si fa ancora più insidioso nelle città, dove l’asfalto, i palazzi e la scarsità di verde fanno salire le temperature anche di 3 gradi rispetto alle zone rurali. È il cosiddetto “effetto isola di calore”. Secondo uno studio del CNR e di ISPRA, la topografia urbana e la presenza (o assenza) di alberi influiscono moltissimo: più verde significa meno caldo. Basterebbe aumentare del 5% la copertura arborea per abbassare la temperatura superficiale di mezzo grado. Sottovalutare? Mai.
Se l’allerta è alta, bisogna cambiare abitudini. Ecco le regole d’oro da seguire:
Evitare di uscire dalle 12 alle 18 (vale per tutti, ma soprattutto per le persone fragili);
In casa, tenere chiuse tapparelle e tende durante le ore calde, usare il climatizzatore tra 25 e 27 gradi, o un ventilatore ben orientato per far circolare l’aria (ma se fa più di 32 gradi, è meglio evitarlo);
Bere spesso, evitare alcol e caffeina, scegliere frutta, verdura e pasti leggeri;
Vestirsi con abiti chiari, leggeri e traspiranti, preferendo il cotone al sintetico;
Se si assiste qualcuno, meglio evitare che sia troppo coperto o esposto al sole diretto.
Il caldo può causare una serie di disturbi, alcuni lievi, altri più seri:
Crampi e edemi da disidratazione;
Congestione se si bevono liquidi troppo freddi in modo brusco;
Insolazione con eritemi e febbre;
Colpo di calore: il più pericoloso. Si manifesta con improvviso malessere, vertigini, nausea, confusione, pelle arrossata e secca, febbre oltre i 40°C.
Cosa fare in caso di colpo di calore?
Spostare la persona in un posto fresco e ombreggiato;
Sollevare le gambe, mai somministrare alcol;
Raffreddare il corpo con impacchi freddi o un telo bagnato;
Far bere acqua a piccoli sorsi, senza fretta;
Non usare antipiretici senza il parere di un medico;
E se i sintomi sono gravi, chiamare subito i soccorsi.
Con le dovute precauzioni, si può convivere con il caldo anche nelle estati più torride. La chiave è ascoltare il proprio corpo, prendersi cura degli altri e restare informati. Le ondate di calore sono una sfida, ma anche un’opportunità per prendersi cura della propria salute – e magari riscoprire il valore di un po’ d’ombra, una borraccia sempre piena e qualche momento di calma in più.
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