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Musica
26 Giugno 2025 - 13:00
Il 26 giugno 2000 usciva “Yellow”, il secondo singolo tratto da Parachutes, album d’esordio dei Coldplay. Quella chitarra introduttiva, quel melò semplice ma d’impatto, segnarono l’inizio di una carriera musicale diventata fenomeno planetario.
Tra una sessione di registrazione e una pausa, Chris Martin osserva il cielo stellato durante un break negli studi di Rockfield, nel Galles. È proprio allora che nasce la prima frase: “Look at the stars”. E il titolo? Deriva da una casualità: accanto a lui campeggiava un volume delle Yellow Pages.
Pubblicata il 26 giugno, “Yellow” conquista subito il cuore del pubblico: raggiunge la 4ª posizione nella classifica UK, entra nella Top 10 in vari Paesi e scala anche le radio americane. È il singolo che trasforma i Coldplay da band emergente a punta della scena internazionale.
Il videoclip, girato in un’unica ripresa in slow motion sulla spiaggia di Studland Bay, è diventato iconico. La morte della madre del batterista Will Champion, proprio il giorno delle riprese, costringe il gruppo a lasciare Chris Martin da solo sul set. Al posto del sole, pioggia e vento creano un’atmosfera totale: Martin cammina sotto la pioggia, in un lungo piano-sequenza che riflette il dolore e la speranza del brano.
“Yellow” è diventata una pietra miliare della musica anni 2000, simbolo del “nuovo pop-rock minimalista” che dava respiro dopo il nu-metal. Ha ispirato artisti e critici: da Liam Gallagher che lo definì stimolante, ad Elton John, che ammise sarebbe stato felice di aver scritto una canzone simile.
Anche dopo 25 anni, “Yellow” non stecca: è tra i brani più richiesti ai concerti dei Coldplay, spesso accompagnato da palloncini gialli e cori accesi. Ha raggiunto oltre 1,8 miliardi di streaming su Spotify, rimanendo una presenza fissa nei palinsesti.
È la storia di un brano nato quasi per caso, che ha attraversato generazioni e ha plasmato l’identità dei Coldplay. Un inno alla semplicità, all’amore, al potere evocativo di una parola – “yellow” – e di un cielo stellato. Quelle stelle osservate in una pausa di registrazione sono diventate luci guida per milioni di persone: un viaggio iniziato 25 anni fa, che non ha mai smesso di brillare.
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