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MODA & BUSINESS
14 Agosto 2025 - 14:20
Fonte: Instagram
Nel fashion business, l’immagine è un capitale da proteggere quanto i bilanci. Chiara Ferragni lo sa bene e, in un momento delicato per la sua carriera imprenditoriale, decide di riposizionarsi. Conclusa la collaborazione con Lighthouse Communication, la gestione della sua comunicazione passa a Image Building, una delle realtà più autorevoli nel panorama milanese. Un’operazione che va oltre il semplice cambio di consulente: è un segnale chiaro di rebranding, volto a riaprire il dialogo con il mercato e con il pubblico dopo mesi di controversie e dati economici in netto calo.
La notizia è stata ufficializzata da una breve nota di Lighthouse Communication, in cui l’agenzia annuncia di “non rappresentare più la signora Chiara Ferragni” e le augura “tutto il bene per il futuro”. La collaborazione con Image Building, attiva dalla fine di luglio, è stata invece confermata dalla stessa società, che da anni gestisce la reputazione di brand e figure di primo piano nei settori finanza, moda e corporate.
Per l’imprenditrice digitale, si tratta di un passaggio cruciale. Dopo il clamore mediatico legato al caso del pandoro Balocco, il lavoro di riposizionamento richiede una strategia precisa e un controllo accurato della narrativa pubblica. Il compito di Image Building sarà quello di accompagnare Ferragni in un’operazione complessa: ricostruire credibilità, consolidare il brand e riattivare le sinergie commerciali.
Il cambio di agenzia arriva a pochi mesi da un’altra rottura importante: l’addio a Fabio Maria Damato, storico direttore generale e braccio destro della Ferragni, con cui aveva condiviso oltre sette anni di crescita e successi imprenditoriali. Damato, lasciando le aziende del gruppo a luglio 2024, aveva chiarito di essersi dimesso volontariamente e aveva ringraziato pubblicamente la famiglia Ferragni, sottolineando la portata “incredibile” del percorso svolto insieme.
Intanto, i numeri parlano chiaro: secondo gli ultimi dati, i ricavi delle società legate al nome Ferragni avrebbero registrato un calo del 94%, passando da 17 milioni a poco più di 1 milione di euro. Una contrazione che conferma quanto il momento sia delicato non solo per l’immagine pubblica, ma anche per la solidità economica del brand.
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