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«Sono stata vicina alla depressione»

Federica Pellegrini racconta in un libro le difficoltà incontrate dopo il parto

«Sono stata vicina alla depressione»

Federica Pellegrini

Più complicata di una finale olimpica, più impegnativa di un Mondiale. Sono passati quasi due anni dall’arrivo di Matilde, la prima figlia di Federica Pellegrini e Matteo Giunta che hanno raccontato il loro ottovolante di emozioni in un nuovo libro, “In un tempo solo nostro”. E lei ammette quanto quell’esperienza l’abbia provata.

«Sono stata vicina alla depressione. Credo sia iniziato tutto da un parto così complicato: quando ho preso la bambina in braccio ero già stanchissima. È stato un accumulo di stanchezza. Quindi i primi due mesi sono stati molto difficili. La prima notte in ospedale, guardando mia mamma, mi sono messa a piangere», ha raccontato al Corriere della Sera.

Un pianto che è durato nel tempo, «sempre la sera, sempre a un certo orario. A un certo punto scoppiavo in un pianto dirotto, e non sapevo perché. Poi abbiamo scoperto che era questo “baby blues”, che per fortuna non è mai sfociato in una depressione post partum, ma è appena un gradino sotto. Anche gestire questa cosa non è stato facile. Per fortuna non ho vissuto uno degli effetti della depressione: il rifiuto di mia figlia. Anzi, allattare mi faceva stare meglio».

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