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Salute e prevenzione
28 Novembre 2025 - 12:10
Un recente studio condotto in Svezia ha rilevato un possibile legame tra i tatuaggi e un incremento del rischio di melanoma, una forma aggressiva di cancro della pelle. La ricerca, guidata dalla professoressa Christel Nielsen dell’Università di Lund, evidenzia che le persone con tatuaggi da oltre dieci anni mostrano una probabilità maggiore di sviluppare questo tipo di tumore, mentre la dimensione dei tatuaggi non sembra influire sul rischio.
Gli autori sottolineano, però, che si tratta di un’analisi osservazionale: non si può quindi parlare di rapporto causa-effetto diretto. “Non c’è motivo di allarmarsi se si hanno tatuaggi, ma è importante essere consapevoli dei possibili rischi”, ha dichiarato Nielsen su The Conversation.
L’attenzione verso i tatuaggi nasce anche dalla presenza di alcune sostanze chimiche negli inchiostri, tra cui metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e ammine aromatiche, tutte con potenziale effetto cancerogeno. Alcuni studi, come quello dell’Università di Binghamton (New York), hanno trovato anche allergeni e residui di antibiotici negli inchiostri.
Il team svedese ha analizzato i dati del Registro Nazionale dei Tumori, selezionando pazienti con diagnosi di melanoma o carcinoma a cellule squamose tra il 2014 e il 2017. A ciascun caso è stato abbinato un gruppo di controllo con le stesse caratteristiche di età e sesso. I partecipanti hanno poi compilato un questionario dettagliato sui tatuaggi (data, posizione, dimensione e tipo) e su fattori di rischio come stile di vita ed esposizione al sole.
Dall’analisi dei dati di circa 12.000 persone, è emerso che il rischio di melanoma era statisticamente superiore del 29% tra chi aveva tatuaggi, mentre non sono state osservate associazioni significative per il carcinoma a cellule squamose. Gli studiosi suggeriscono che la migrazione dei pigmenti nei linfonodi potrebbe innescare reazioni infiammatorie che, in alcuni casi, favoriscono la formazione di tumori, ma si tratta solo di ipotesi da confermare.
Questa non è la prima indagine sul tema: ricerche precedenti hanno riportato risultati contrastanti. Ad esempio, uno studio sui gemelli in Danimarca ha trovato un aumento di quattro volte del rischio di cancro cutaneo tra i tatuati, mentre altre ricerche hanno rilevato un incremento del rischio di linfoma del 21%. Al contrario, alcuni studi americani hanno suggerito un rischio leggermente inferiore di melanoma nei tatuati.
Gli esperti concordano sul fatto che servono ulteriori studi, più ampi e approfonditi, per capire con certezza l’effetto dei tatuaggi sulla salute della pelle. Nel frattempo, la raccomandazione è semplice: non farsi prendere dal panico, ma essere informati e monitorare regolarmente la pelle.
Lo studio completo, intitolato “Does tattoo exposure increase the risk of cutaneous melanoma? A population-based case-control study”, è stato pubblicato sulla rivista Cancer.
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