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Smettere di bere per un mese cambia davvero il corpo (e la mente): tutti gli effetti del Dry January

Migliora il sonno, si perde peso, cala il rischio di tumori e diabete. E anche il cervello ringrazia: ecco cosa succede se si elimina l’alcol per 30 giorni

Smettere di bere per un mese cambia davvero il corpo (e la mente): tutti gli effetti del Dry January

Addio bicchiere serale, benvenuto benessere. Rinunciare all’alcol per un solo mese — come propone ogni anno il movimento del Dry January — può produrre effetti sorprendenti su corpo e mente, anche in chi non è un forte bevitore. E a dirlo non è il moralismo, ma la scienza: migliorano il sonno, l’umore e la pelle, si riducono grasso epatico e glicemia, cala il rischio di tumori, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. E soprattutto, il cervello comincia a ripararsi.

A sfatare il vecchio mito del “bicchiere di vino che fa bene” è Marcus Munafò, rettore dell’Università di Bath: Il rapporto tra alcol e salute è lineare: anche piccole dosi fanno male. Lo ribadisce anche l’OMS, che non riconosce alcuna quantità “sicura” di alcol. E proprio per questo, 30 giorni di stop possono essere un ottimo punto di partenza.

Secondo Gautam Mehta dell’University College London, i primi benefici arrivano dopo sole 24 ore: migliore idratazione e glicemia più stabile. Dopo una settimana, migliorano digestione, energia e qualità del sonno. Dopo due settimane, i partecipanti agli studi mostrano più concentrazione, meno ansia e miglioramento dell’umore. E c’è anche la bilancia: quasi 2 kg persi in media in un mese.

Secondo la ricerca di Mehta, la sensibilità all’insulina migliora del 25% in un mese, con impatti cruciali per la prevenzione del diabete. Ma a beneficiarne sono anche il fegato, l’intestino e il sistema cardiovascolare. Nei forti bevitori, già dopo tre settimane il corpo comincia a riparare i danni: la pressione arteriosa cala, si alleviano i danni intestinali e cambia il microbioma, riducendo l’impulso a bere ancora.

Durante l’esperimento, sono diminuiti anche due fattori di crescita associati al cancro: il VEGF, che aiuta i tumori a formare nuovi vasi sanguigni, e l’EGF, che stimola la moltiplicazione delle cellule. Un segnale, spiegano i ricercatori, che 30 giorni senza alcol possono davvero ridurre i rischi oncologici.

Uno degli effetti più sorprendenti riguarda il cervello. Studi clinici dimostrano che anche in forti bevitori, alcuni mesi di astinenza migliorano la memoria, la funzione esecutiva e l’umore. E a lungo termine (dopo un anno), la salute cerebrale degli ex bevitori può tornare simile a quella degli astemi.

I primi giorni possono essere duri: irritabilità, insonnia, voglia di alcol. Ma con qualche trucco si può resistere: eliminare le bottiglie da casa, dire semplicemente “questo mese non bevo”, sostituire la routine serale con nuove abitudini (come una tisana o una passeggiata), e usare app come quella di Alcol Change UK per monitorare i progressi.

Secondo Richard de Visser (Università del Sussex), chi completa il Dry January acquisisce più controllo: scopre alternative, gestisce meglio gli impulsi, rifiuta l’alcol con sicurezza. A sei mesi dall’esperienza, i consumatori abituali dimezzano i giorni di consumo pesante. E anche se si torna a bere, lo si fa con maggiore consapevolezza. “È difficile, ma vale la pena provarci”, conclude Matt Field, psicologo dell’Università di Sheffield.

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