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Stangata in autostrada e tangenziale: oltre 6mila firme contro il Free Flow

Petizione online per dire «no» al nuovo sistema di pagamento che eliminerà i caselli ma costringerà a pagare chi ora viaggia gratis

Stangata in autostrada e tangenziale: oltre 6mila firme contro il Free Flow

Stangata in autostrada e tangenziale: oltre 6mila firme contro il Free Flow (a lato, un portale già operativo sulla Pedemontana)

Niente più code ai caselli ma dire addio a traffico e rallentamenti rischia di costare caro ai pendolari che utilizzano la Torino-Pinerolo. Tanto che online è partita una petizione che ha già raccolto oltre 6.500 firme per dire «no» al nuovo sistema Free Flow.

La novità è stata annunciata nei mesi scorsi e, oltre alla Torino-Pinerolo, riguarderà anche la tangenziale di Torino. Non solo: ancora prima, l’introduzione del nuovo sistema di pagamento era stata preannunciata anche per l'autostrada Torino-Milano e si può quindi immaginare che sia destinato a diventare il sistema di pagamento standard sulla rete autostradale italiana. Il sistema prevede la demolizione dei caselli autostradali e l’installazione di “portali” su tutti gli ingressi e le uscite, in grado di leggere le targhe dei mezzi in transito. Il pagamento avviene in automatico per chi è dotato di Telepass o sistemi simili. Chi non li ha, deve invece ricordarsi di saldare entro 15 giorni con pagamento online o in punti “fisici” autorizzati.

Ma quanto costerà agli automobilisti dire addio alle code ai caselli? Su gran parte delle autostrade poco o nulla, visto che già adesso si paga in base ai chilometri percorsi. Ma sulla Torino-Pinerolo il conto rischia di essere salato per tutti coloro che saltano il casello di Beinasco, così come sulla tangenziale di Torino, visto che oggi è possibile percorrerla gratuitamente a patto di evitare i caselli di Bruere, Falchera e Trofarello. Ben presto, diventerà impossibile: con i portali del Free Flow tutti dovranno pagare in base ai chilometri percorsi, anche solo entrando a uno svincolo e uscendo a quello immediatamente successivo.

La novità ovviamente ha fatto storcere il naso soprattutto ai tanti pendolari che vivono nel Pinerolese e che quotidianamente percorrono l’autostrada per andare a lavorare a Torino o in cintura. «Questa scelta appare ingiustificata e penalizzante - si legge nel testo della petizione -. L’aumento dei costi per gli utenti colpisce lavoratori, studenti e pendolari che ogni giorno si spostano per motivi di studio o di lavoro; ci sono rischi per la privacy in quanto l’installazione di telecamere per il riconoscimento delle targhe solleva preoccupazioni sulla gestione dei dati personali e sulla sorveglianza massiva degli spostamenti dei cittadini». Secondo i promotori inoltre «si sta cercando di applicare il sistema ad un’infrastruttura già ampiamente ammortizzata con fondi pubblici approfittando della mancanza di alternative concrete nei collegamenti». Infione, il Free Flow «aumenta il traffico sulle strade alternative, peggiorando la sicurezza e l’inquinamento». Per questo «chiediamo il blocco del progetto Free Flow e l’apertura di un confronto con cittadini, comuni e associazioni, il mantenimento dei caselli tradizionali eventualmente migliorati e investimenti nella manutenzione della tangenziale e nella sicurezza stradale, anziché in sistemi di riscossione come questo».

La petizione segue il “sollevamento” dei sindaci della zona, che già hanno protestato per le novità portando le proprie ragioni a un incontro con la Regione. La probabilità che si cambi idea appare però remota: il sistema Free Flow è già entrato in funzione su altre autostrade italiane (tra cui, in Piemonte, un tratto della Asti-Cuneo) e la strada sembra ormai tracciata. In Italia e non solo: anche in Francia, ad esempio, la rimozione dei caselli è già iniziata sulle prime autostrade, tra cui quella che collega Parigi alla Normandia.

LA PETIZIONE SI TROVA QUI

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