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Anche un bacio sulla guancia può essere violenza sessuale

bacio guancia

Anche un bacio sulla guancia può essere considerato violenza sessuale. A stabilirlo, con la sentenza 06158 del 2021 depositata il 17 febbraio, è la Corte di Cassazione, chiamata a valutare il caso di un uomo che nel 2017 era stato condannato per questo reato dal Tribunale di TorinoLa Corte d’Appello, il 19 marzo del 2019, aveva confermato la sentenza, ma l’imputato, con il suo legale di fiducia, aveva chiesto di annullarla, fornendo una propria ricostruzione dei fatti, avvenuti mentre la vittima, una sarta, sistemava i rivestimenti dei sedili che aveva realizzato sull’auto del cliente. Lui l’aveva baciata. E il giorno dopo, mentre la donna sistemava la gommapiuma all’interno dell’abitacolo, l’aveva palpeggiata.

E poco importa che nel ricorso alla Suprema Corte abbia fornito una versione dei fatti diversa, parlando del bacio come di “un semplice gesto di cortesia” e negando di aver toccato il seno volontariamente. Perché questo attiene al merito, e non tocca alla Cassazione ri-valutarlo. Compito dei giudici di Roma, invece, in questo caso è quello di stabilire i confini entro cui (o oltre i quali, a seconda del punto di vista), si possa ritenere la natura sessuale di un atto.

Per il ricorrente, un bacio sulla guancia - a differenza di uno sulla bocca - non lo è. Per la Cassazione, invece, sì. «In tema di reati sessuali - spiegano gli Ermellini - il bacio sulla guancia, in quanto atto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando in base ad una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni altro dato fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima». E in questo caso è così, visto che il gesto, di cui viene sottolineata “la modalità repentina e subdola”, accompagnata da complimenti “è da considerarsi “tutt’altro che innocente”. Soprattutto se si considera che il giorno dopo l’uomo le ha anche toccato il seno. Con un «contatto - rimarca ancora la Suprema Corte - incompatibile con gesti inavvertiti e casuali».

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