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Incendi “estinti” al campo rom: «Da uno al giorno a due l’anno»

incendi campo rom

Da triste “abitudine” a rarità. Gli incendi all’interno dei campi rom torinesi si sono notevolmente ridotti negli ultimi cinque anni, passando da una media di uno al giorno a circa due l’anno. Il merito va, senza ombra di dubbio, al programma di superamento delle baraccopoli non autorizzate della città: con sgomberi e demolizioni che hanno cancellato scomode realtà. A cominciare dal vecchio campo di corso Tazzoli e dal terreno abusivi di corso Vercelli, i primi a finire nel mirino delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Dopo la rimozione dei rifiuti e la chiusura delle aree, tal volta anche con l’uso di veri e propri muri, gli incendi si sono placati.

LUNGO LO STURA Il secondo filone ha interessato prima lungo Stura Lazio (chiuso definitivamente nel 2017) e poi via Germagnano, ormai bonificato da qualche giorni. Soprattutto in quest’ultimo caso i roghi hanno rappresentato per anni una minaccia alla salute pubblica dei cittadini del quartiere Rebaudengo che non a caso sono arrivati anche a fondare un comitato contro i fumi tossici. I rilevamenti dell’Arpa hanno poi dato ragione alla cittadinanza e convinto l’amministrazione a intervenire.

STRADA AEROPORTO Il terzo filone (in divenire) è quello di strada dell’Aeroporto. Secondo i numeri snocciolati dall’Aizo, le famiglie del campo sono scese da trenta a circa sei. Una riduzione che, volenti o nolenti, ha portato anche a una riduzione del numero di rifiuti prodotti. E dunque anche bruciati. Gli incendi sono diminuiti notevolmente, l’ultimo - segnalato un paio di settimane fa - rappresenta davvero un caso all’interno di un quadro complessivo piuttosto positivo. . Il superamento di strada Aeroporto si è interrotto solo a causa della pandemia da Covid 19 ma i numeri, in netto calo, fanno pensare che il problema possa essere risolto nei prossimi mesi. Evitando la formazione di altri insediamenti abusivi.

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