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10 Dicembre 2021 - 07:15
«Se viene fuori che gli steward non c’erano per problemi di soldi siamo morti». Scriveva questo, in una chat, la sindaca di Torino, Chiara Appendino, due giorni dopo la tragedia di piazza San Carlo. Il destinatario del messaggio era l’allora capo di gabinetto, Paolo Giordana. Due giorni prima c’era stata la tragedia di piazza San Carlo, con le ondate di panico che si erano abbattute sulle decine di migliaia di persone ammassate sotto il maxischermo per la finalissima di Champions League tra Juventus e Real Madrid, la folla impazzita, la gente calpestata mentre tentava di fuggire. Si sapeva che c’erano stati 1.500 feriti in un elenco che comprendeva anche due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato, che in seguito moriranno per le gravissime lesioni.
La conversazione tra Appendino e Giordana è stata l’asso giocato in Corte d’Assise dalla difesa di uno dei nove imputati di disastro colposo, il viceprefetto Roberto Dosio. Il processo, ripreso ieri, riguarda le lacune in materia di organizzazione e di gestione della serata in piazza. L’obiettivo degli avvocati Claudio Strata e Giancarla Bissattini è stato dimostrare che la Commissione provinciale di vigilanza da lui presieduta, l’organo deputato a svolgere una serie di controlli, non deve pagare per le omissioni di altri. La chat si riferisce solo a uno dei tanti punti controversi: la questione degli steward, figure professionali altamente specializzate che avrebbero dovuto controllare gli accessi. Quella sera non c’erano. «Ma nessuno - hanno detto gli avvocati - informò la prefettura». Nella chat, Appendino chiede a Giordana: «Sapevamo che la questura ci aveva chiesto di mettere gli steward e che non avevamo soldi?». Il capo di gabinetto risponde: «Non era una richiesta» perché si trattava di una circolare generale (firmata dal capo della polizia pochi giorni prima) “valida per tutta Italia” e inoltrata a Turismo Torino; quindi aggiunse che «se gli steward fossero stati indispensabili ci avrebbero dovuto mettere quella prescrizione. Non lo hanno fatto. Affari loro». «Io - la replica della sindaca - non la farei così semplice. Su ’sta roba verrà fuori un merdone unico».
Il 27 gennaio 2021 Appendino e Giordana sono stati condannati a diciotto mesi nel troncone del processo celebrato con il rito abbreviato. Ora attendono il giudizio d’appello.
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