l'editoriale
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07 Gennaio 2022 - 08:07
Nell’era dei cellulari, degli smartphone e di internet, il loro destino sembra essere segnato. Parliamo delle vecchie cabine telefoniche, praticamente presenti lungo le strade di tutti i quartieri eppure da tempo poco utilizzate. Soppiantate da mezzi di comunicazione più moderni. “Questa cabina sarà rimossa dal giorno... ” è il messaggio che appare sopra molti di questi apparecchi. Anche se, a conti fatti e nonostante una delibera dell’Agcom, poche sono state le rimozioni.
20 ANNI DI NOVITA' Dal 2001 l’uso delle cabine si è ridotto del 90%, sia come numero di conversazioni, sia come media di minuti passati alla cornetta. Oggi la diffusione dei telefonini è tale da far pensare che le cabine telefoniche siano destinate a sparire. Alcune sono diventate veri e propri monumenti al degrado, è il caso della cornetta di via Ghedini. Ostaggio dei rifiuti, tanto che i consiglieri del Movimento Cinque Stelle Valter Cangelli e Fabio Cambai ne hanno recentemente chiesto la rimozione. Alcune, soprattutto in estate, finiscono per essere “divorate” dall’erba alta. Come accade tra strada Settimo e strada San Mauro. Altre sono state vandalizzate o perdono pezzi, vedasi lungo Dora Napoli.
IL CIMITERO DELLE CABINE C’è poi un “cimitero” delle cabine telefoniche a Torino. Si trova a Mirafiori Sud, per la precisione in strada del Drosso 126/A. Ammassate all’interno di una fabbrica, almeno dieci strutture della Telecom Italia. Tutte non più utilizzate e quindi dismesse, destano l’attenzione dei passanti che le fotografano. Ma ci sono anche cabine che non possono più essere adoperate, ma non certo per l’abbandono. E’ il caso, a Santa Rita, di corso Sebastopoli angolo via Gorizia. Presa in pieno da una macchina dopo un incidente il mese scorso, la cabina è stata nastrata. L’auto aveva abbattuto le transenne finendo contro la cabina. Per fortuna, nessuno in quel momento stava telefonando. In altri tempi, senza i cellulari, forse ci sarebbe scappato il morto.
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