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01 Febbraio 2022 - 07:53
A tre giorni dalla manifestazione di piazza Arbarello, con gli studenti caricati e feriti dalle forze dell’ordine, la politica ritrova un po’ di voce. Il sindaco Stefano Lo Russo, ieri in consiglio comunale, ieri ha detto «Io voglio vivere in una città in cui non volano i manganelli a ogni manifestazione, men che meno sui ragazzi. Credo si debba collaborare tutti, e auspico che in questo senso ci possa essere un cambio di linea delle direttive sui cortei, affinché si possa esprimere il libero esercizio democratico, sempre nel rispetto delle regole». Un tema che sarà all’ordine del giorno della riunione di domani in Prefettura, anche perché una variazione delle regole avrà effetti anche sui continui presidi di No Pass (solitamente indisturbati).
«Esprimo piena e totale adesione politica all’oggetto della manifestazione che riguardava un episodio grave che getta una luce sinistra sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro», ossia la morte di Lorenzo Parelli, 18 anni appena, l’ultimo giorno di stage in fabbrica. Ma da manifestazione statica, si stava trasformando in corteo: «Se ci sono state violazioni di carattere procedurale da parte delle forze dell’ordine non spetta certo a me valutarlo, ci sono organi preposti, io personalmente mi sono fatto parte attiva affinché la manifestazione del giorno successivo, come è stato, si svolgesse senza tensioni». Ossia la biciclettata a San Paolo contro il nuovo Esselunga: proprio durante la prima protesta, due settimane fa, i dimostranti erano stati caricati e l’assessore Rosatelli aveva criticato la gestione dell’ordine pubblico. «Parla a titolo personale» aveva poi aggiunto il sindaco, ma ieri evidentemente ha cambiato idea, avvertendo l’esigenza di un intervento.
Anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ieri a Venaria ha dichiarato che «bisognerà fare luce su quello che è avvenuto. Penso che siano stati sbagliati gli attacchi agli studenti che stavano manifestando». «Penso - ha detto Landini - che sia importante affrontare il tema che è emerso, purtroppo, dalla morte dello studente e deve essere questa la discussione che deve essere affrontata nel nostro paese».
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