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Il caso
10 Dicembre 2025 - 21:27
Un rendering di come potrebbero apparire i nuovi battelli sul Po
Slitta ancora l’inaugurazione del River Center, il grande intervento di riqualificazione dei Murazzi finanziato con 11,5 milioni di euro del Pnrr. L’opera, avviata nel gennaio dello scorso anno e concepita per restituire ai torinesi un tratto di sponda fluviale da tempo degradato, non aprirà più nel luglio 2025 – come tuttora indicato sul cartello di cantiere – ma nella primavera del 2026.
La conferma è arrivata questo pomeriggio in aula consiliare, dove a rispondere all’interpellanza del vicecapogruppo di Torino Bellissima, Pierlucio Firrao, è stato l’assessore al Verde, Francesco Tresso.
Il progetto prevede la realizzazione di un centro pubblico ricavato dal recupero di sette arcate a monte dei Murazzi e, soprattutto, il ripristino della navigazione fluviale lungo 7,5 chilometri del Po, con l’introduzione di due imbarcazioni totalmente elettriche (gli «eredi» dei due battelli Valentino e Valentina), cinque nuovi attracchi e una darsena immersa nel verde vicino alla passerella Maratona per ricovero e messa in sicurezza delle barche.
I cinque nuovi attracchi previsti sono: Murazzi, Borgo Medievale, Italia ’61, Vallere e Borgo Navile. Ma il target si sposta al primo trimestre del prossimo anno. Il motivo principale sarebbe «l’attesa di un nuovo macchinario adatto a lavorare sul letto del Po», spiega l’assessore.
Il progetto darà finalmente una prospettiva diurna ai Murazzi, un’icona giovanile della città, che così potranno essere vissuti a 360°. Un’opinione condivisa anche da Firrao, già titolare della medesima interpellanza a inizio anno, che invece commenta critico il nuovo slittamento: «L’inaugurazione del River Center slitta ancora. Un altro rinvio che si aggiunge ai tanti ritardi delle opere comunali, ormai spesso allineati con il calendario elettorale», ha osservato Firrao. «Il River Center è un progetto fondamentale per la città e per la riattivazione dei Murazzi, per la cui riapertura ci battiamo dal primo giorno di mandato. Continueremo a vigilare perché quest’opera non diventi solo uno spot da campagna elettorale, ma venga finalmente consegnata alla città».
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