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Il progetto
10 Febbraio 2025 - 19:00
Non ci saranno “Valentino e Valentina” - i due battelli che hanno solcato le acque del Po fino al 2016 - a navigare sul fiume, ma da questo autunno (anche se l’iniziale obiettivo era quello di inaugurarlo già quest’estate) ai Murazzi potrà prendere vita il “River center”: l’hub di ricerca, innovazione e cultura sulle “vie dell’acqua”, incluso nel progetto della Città “un fiume di futuro - let’s Po”.
Un’opera da 11,5 milioni di euro complessivi - i cui lavori erano iniziati nel gennaio dello scorso anno - finanziata dai fondi del Pnrr, che oltre al centro pubblico, frutto del recupero di sette arcate a monte dei Murazzi, prevederà finalmente il ripristino della navigazione fluviale per 7,5 km con imbarcazioni elettriche, cinque nuovi punti di attracco (Murazzi, Borgo Medioevale, Italia 61, Vallere e Borgo Navile) e una darsena immersa nel verde adiacente alla passerella Maratona per il ricovero sicuro delle barche e la loro protezione in caso di piena.
Un investimento grazie al quale entro la fine del prossimo anno tutto il Parco del Valentino potrà essere di nuovo costeggiato in battello, dopo la sospensione a novembre 2016, dovuta agli ingenti danni subiti dalle strutture di imbarco esistenti e al naufragio delle due imbarcazioni allora utilizzate per il servizio di trasporto pubblico (denominate Valentino II e Valentina II).
Dei due nuovi battelli full electric ancora non si sa il nome né si hanno specifiche: si sa tuttavia che «il progetto finale (dopo l’aggiudicazione dell’appalto lo scorso settembre, nda) dovrà essere consegnato dai fornitori il mese prossimo e che poi le due imbarcazioni - dal valore di 3.213.834 euro - dovranno essere consegnate entro ottobre 2026», ha assicurato nell’ultimo Consiglio l’assessore con delega Parchi e Sponde fluviali Francesco Tresso.
Nel piano anche la progressiva rifunzionalizzazione delle storiche arcate - poco meno di 60 su quella sponda del fiume - ex rimesse e punti di attracco delle barche all’inizio del 1800, poi convertite in locali per la movida serale dei più giovani tra gli anni '70 e i primi del 2000, ed oggi quasi tutte abbandonate. Oltre a quelle inagibili e quelle private - rispettivamente 11 e 5 - ed escludendo le 5 arcate considerate inagibili e due bagni pubblici, ve ne sono diverse aggiudicate da associazioni ad uso sportivo o ricreativo e solo 3 ancora libere: «per cui sarà indetto un bando ad uso commerciale», spiega Tresso.
Il progetto darà, così, finalmente una «prospettiva diurna ai Murazzi, che sono un po’ l’icona giovanile di Torino. Così potranno essere vissuti a 360°», ha replicato il consigliere di Torino Bellissima Pierlucio Firrao.
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