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Scalo Vallino, le prime demolizioni: «Ora attendiamo il progetto finale»

FabbricatoRFI
I tempi non sono ancora chiari, l’unica certezza è il via libera alla demolizione del primo fabbricato Rfi ubicato in via Nizza, all’intersezione con il cavalcaferrovia di corso Sommelier e via Valperga Caluso. Disabitato da tempo, utilizzato per anni come uffici. E ora recintato, in attesa del cantiere (vedi foto). Si tratta del primo passo verso la riqualificazione generale di via Nizza e la rinascita dell’ex Scalo Vallino, col previsto arrivo del colosso Novacoop. Costruito alla fine dell’Ottocento a servizio della stazione di Porta Nuova, lo Scalo è finito al centro di un ampio progetto di riqualificazione.

Il progetto

Anche sul progetto non ci sono certezze. Nascerà un nuovo centro commerciale, abitazioni di edilizia privata, una piazza centrale e il nuovo centro di biotecnologie. Ma rimangono ancora molti nei. Come ha ammesso il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, che in passato ha interloquito (senza successo) con ben due assessori. «Sto lavorando per convocare un incontro pubblico - racconta Miano -, al fine di definire tutte le progettualità e informare la cittadinanza. Abbiamo sempre richiesto un intervento da parte dell’amministrazione comunale, senza però riceveere una risposta». Progettualità su cui sta lavorando anche il Politecnico, attraverso una tesi di laurea.

L’Università

Nel mentre l’Università di Torino prepara il progetto per un nuovo edificio che dovrebbe nascere sempre allo Scalo Vallino. Il piano dovrebbe essere concluso nel 2023, richiedendo 30 milioni di finanziamenti provenienti dalla Regione Piemonte. Come detto, però, il nodo principale resta quello dei tempi tecnici. Il Covid e la burocrazia hanno ritardato l’operazione che - tuttavia - sembra sul punto di sbocciare.
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