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27 Aprile 2022 - 08:11
Viali curati, staccionate in legno sostituite di fresco, porte e finestre delle vecchie gabbie degli animali murate. A prima vista sembra quasi tutto pronto per la riapertura dell’ultimo lotto del parco Michelotti che ospitava l’ex zoo della città di Torino chiuso nel lontano 29 marzo 1987. Dopo oltre 35 anni e lungaggini di cantiere dovute alle difficoltà nel reperire le materie prime, anche la parte centrale di 19mila metri quadrati potrebbe spalancare le sue porte a torinesi e turisti in occasione dell’avvio dell’Eurovision Song Contest. La data di fine lavori sul tabellone posto vicino al rettilario del resto parla chiaro: 9 maggio 2020. Un giorno prima dell’inizio del festival che animerà la città.
RIAPERTURA IN BILICO Come si vede nell’immagine però la data sul cartellone è già stata cambiata. I lavori partiti il 12 maggio dello scorso anni sarebbero dovuti durare 215 giorni, invece ci è voluto un anno intero per arrivare fino a qui. Insomma, quasi il doppio del tempo stabilito. Non è da escludere che la riapertura possa slittare ancora, considerando che l’ultimo termine lavori era stato fissato a inizio marzo, dopo che l’ex assessore Unia aveva invece previsto l’apertura del lotto a fine 2021. Il Comune non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma tra i residenti della zona domina lo scetticismo. Del resto sono ancora da piazzare i sampietrini, le panchine, i tavoli, gli archi portabiciclette, e in alcune zone gli scavatori stanno ancora muovendo la terra. In compenso sono stati installati i nuovi cestini portarifiuti, sostituite le vecchie recinzioni con con nuove staccionate e blindati tutti degli accessi agli edifici, con blocchi di cemento e grate in ferro.
IL PROGETTO Il progetto di riqualificazione dell’area centrale dell’ex zoo della Città di Torino, del valore di 410mila euro, prevede la demolizione di alcune strutture, a eccezione dei cinque edifici vincolati dalla Soprintendenza nell’ex Giardino Zoologico. Le strutture sono state messe in sicurezza, ma non è prevista la riqualificazione.
Il progetto prevede inoltre un nuovo ingresso, a metà tra quello principale e quello del parco Giò, oltre a corridoi che corrono da nord a sud e dal fiume verso la collina. Previsti poi tre nuovi varchi nella recinzione per il collegamento, tramite scalinate con gradoni in legno, con il sentiero lungo il fiume Po.
Il progetto parla poi di nuovi percorsi pedonali in pavimentazione drenante, con aree di sosta e relax con panchine e tavoli che al momento latitano. Prevista anche la sistemazione dei camminamenti della collinetta con il rifacimento della passerella di attraversamento dell’ex vasca.
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