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I grandi gialli del Piemonte

Torinoantica
Via XX Settembre aveva, nell'Ottocento, una moltitudine di nomi: grossomodo ogni isolato aveva infatti un nome diverso. Tra esse, contrada San Maurizio. Al civico 15, vicino alla Trattoria del Campidoglio (il tratto compreso tra via santa Teresa e via Garibaldi) si svolse un celebre delitto nel 1874.

Mercoledì 3 giugno la Gazzetta Piemontese diede notizia di un efferato omicidio: Giuseppe Valessina, originario di Asti, 57 anni, già luogotenente nel Regio Esercito, aveva ucciso la moglie, Franchina Valessina nata Marchisio, 36 anni, e i tre figli: Giulia, di otto, Giulietta di dodici e Pietro di sedici anni.

Il padre omicida aveva sterminato la famiglia usando un coltellaccio che venne trovato ancora intriso di sangue. Pare che quel mattino Valessina fosse sceso di casa e avesse incontrato un amico, dipendente del catasto, nei pressi di piazza San Giovanni: in quell’occasione gli avrebbe rivelato la sua decisione di sterminare la famiglia e di suicidarsi subito dopo.

L’uomo corse immediatamente a chiamare le guardie, che tuttavia non fecero in tempo a fermare la follia di Valessina; i cadaveri dei componenti della sua famiglia furono trovati ma dell'assassino non c’era traccia. Che fine aveva fatto? Si era dato alla macchia, in cerca di un suo fratello e di un impiegato superiore del catasto verso il quale provava un forte odio: avrebbe ucciso anche loro, prima di togliersi la vita.

Non ci riuscì: inseguito dai poliziotti nei pressi del Giardino dei Ripari, decise di suicidarsi giunto davanti al teatro Balbo, in via Andrea Doria. Questo tristissimo caso di cronaca nera è rilevante perché fu considerato dai cronisti della Gazzetta Piemontese come il primo eccidio in famiglia; prima strage tra le mura domestiche compiuta da un padre disperato e probabilmente impazzito.
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