Ogni giorno in Barriera di Milano viene svolta almeno una operazione di controllo da parte delle forze dell’ordine. Parola del prefetto di Torino, Raffaele Ruberto, che dopo gli ultimi fatti di cronaca promette di intensificare i controlli. Alle 13.30 di ieri Ruberto ha convocato «una riunione tecnica di coordinamento» con le forze di polizia. Un tavolo di guerra, per mettere a punto una strategia finalizzata a contrastare i fenomeni di criminalità e violenza che sono quotidianamente all’onore delle cronache.
«Non trattiamo aspetti politici amministrativi - precisa il prefetto -. Si tratta di pianificare gli ulteriori servizi da mettere in campo, oltre ai tanti che vengono già svolti in quell’area della città». Sull'episodio ormai noto come “la corsa dell’uomo col machete” il prefetto sembra in qualche modo voler sollevare il quartiere di Barriera di Milano dalla croce di “zona calda” che troppo spesso le viene affibbiata.
«Si trattava di un soggetto noto alle forze dell'ordine, che non più di tardi di otto giorni fa lanciava tegole dal tetto di una casa all’indirizzo degli uomini della polizia - spiega -. È una persona disturbata, che si è trovata in un quartiere di Torino, così come avrebbe potuto trovarsi in un centro sperduto di montagna o dall’altra parte dell’Italia. È un episodio che va contestualizzato e non è legato solo a Torino o a un quartiere. La risposta migliore che potevamo dare è stata quella dell ’immediato arresto. E così è stato».
L’uomo infatti è stato inseguito e poi ammanettato in Barriera di Milano. «Ma anche questo è casuale - sottolinea il prefetto -. Avrebbe potuto scappare in un’altra direzione ed essere arrestato alla Crocetta. In quel caso avremmo parlato della Crocetta come di un quartiere a rischio? Perché una persona singola si aggirava con il machete in strada?». La risposta, sottintesa, è no. «Abbiamo fatto un’analisi delle due circoscrizioni più nell’occhio del ciclone, la 6 e la 7, e abbiamo preso atto che c’è un netto calo dei reati rispetto al 2019, del 20% per quanto riguarda i furti» spiega al termine dell’incontro in prefettura. «Intensificheremo le operazioni di polizia nella frequenza e portata».
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Sulla stessa linea anche il questore di Torino Vincenzo Ciarambino. «Sicuramente intensificheremo i servizi di vigilanza, aumenteremo il numero di pattuglie» assicura, al termine dell’incontro avvenuto in prefettura. «Tra mattina e pomeriggio abbiamo diverse pattuglie dedicate - aggiunge -, soprattutto in zone come Ponte Mosca, dove effettuiamo controlli nel locali insieme alla polizia municipale, ma ci sarà un incremento di uomini». Per il momento non si parla di presidi permanenti, ma le linee del nuovo approccio sono ancora in via di definizione. «Dobbiamo essere una presenza forte e costante per aumentare il senso di sicurezza dei cittadini» conclude il questore.
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