Un allarme che suona all’una di notte, gli inquilini che si svegliano e mettono in fuga gli abusivi. Ancora un’occupazione di un alloggio popolare sventata, questa volta in via Scarsellini (a Mirafiori nord) dove tra sabato e domenica ignoti delinquenti hanno tentato un nuovo blitz in un appartamento sfitto al pian terreno. Il sistema di allarme, entrato in funzione immediatamente, ha contemporaneamente fatto partire la chiamata di emergenza alla polizia che si è palesata sul posto poco dopo.
In via Scarsellini, però, gli inquilini non sono per niente tranquilli. Al momento, infatti, sono presenti altri sette appartamenti occupati abusivamente.E l’um ore non è dei migliori, a causa dei continui schiamazzi. «Così - racconta una signora -, non si può vivere. Queste persone vanno cacciate». Intanto dopo le recenti occupazioni sventate in via Damiano, via Verolengo e via Sinigaglia, l’attenzione rimane alta. E recentemente anche il consigliere comunale del M5s, Andrea Russi, ha presentato un’interpellanza chiedendo chiarimenti su una questione sempre più spinosa ed esplosiva.
Atc negli alloggi ritenuti più a rischio (ad esempio i piani bassi, dove la sola porta francese non basta a evitare intrusioni di occupanti che non potendo usare la porta entrano direttamente dalla finestra) ha provveduto a installare sistemi antifurto volumetrici dotati di videosorveglianza. In caso di effrazione all’ingresso dell’alloggio si attiva una telecamera che registra le immagini dell’occupazione.
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«Questi sistemi - spiegano da corso Dante -, sono collegati con la società di sorveglianza che li fornisce (quella vincitrice dell’appalto) che in caso di allarme occupazione trasmette in diretta la segnalazione alle forze dell’ordine per l’intervento». Questo sistema, insieme alle segnalazioni dei vicini di casa, ha permesso negli ultimi mesi di sventare decine di tentativi. Sono oltre 300 al momento i sistemi antifurto installati in altrettanti alloggi temporaneamente sfitti.
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