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28 Novembre 2022 - 07:37
Nel giro di un paio d’anni gli incidenti avvenuti sulle piste ciclabili sono pressoché raddoppiati. Dal 2001 al 2020, addirittura, a Torino i sinistri che hanno riguardato le due ruote (compresi i monopattini) sono cresciuti del 60%. Duecentocinque sinistri nel 2018, saliti a 249 nel 2019 e a 284 nel 2020. Nel 2021 sono stati 470 i ciclisti feriti, con due morti. E 476 i pedoni feriti in scontri con bici. Un trend dovuto, ovviamente, anche all’uso sempre più diffuso delle due ruote. Tema che chiaramente tiene banco anche in questo 2022 con piste bollate come pericolose a causa della poca visibilità. Un esempio è corso Lecce.
A inizio mese una ciclista di 40 anni, a seguito dello scontro con un’auto nei pressi del civico 33, è stata trasportata al Maria Vittoria in codice giallo. Il conducente non avrebbe visto la bici arrivare. La svolta per entrare e uscire dai cortili, infatti, è condizionata anche dai posteggi. Non c’è un cordolo di separazione dalla strada e la distanza tra le strisce gialle e le auto parcheggiate e risicata al punto che basta aprire una portiera per mettere a rischio l’incolumità di chi pedala. Problemi di cui si discute anche in via Gorizia, dove i lavori lungo la mezzeria e a lato marciapiedi hanno limitato il passaggio delle auto.
Inoltre di recente Decisio, società di ricerca e consulenza sulla mobilità e sui trasporti, partendo dai dati Istat riguardo i sinistri stradali ha evidenziato come la città della Mole abbia registrato negli ultimi 20 anni un incremento di incidenti che vedono coinvolti i ciclisti che risulta essere maggiore rispetto al dato nazionale. Numeri di cui occorrerà tenere conto in fase di elaborazione dei nuovi progetti.
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