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LA VITA DELLA CITTA'

Il termovalorizzatore di Torino festeggia 10 anni ed è pronto ad “allargarsi"

L’impianto ha trattato quasi 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti

Termovalorizzatore di Torino

Termovalorizzatore di Torino

«Il termovalorizzatore di Torino deve essere preso a modello». Così il ministro All’Ambiente Gilberto Pichetto, ieri in collegamento da Roma, per il decimo “compleanno” dell’impianto torinese. Avviato nel 2013, il termovalorizzatore del Gerbido ha trattato quasi 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti, immettendo in rete tre milioni Megawatt-ora di energia elettrica. Inoltre, grazie alla produzione di calore per 300mila Megawatt-ora, ha soddisfatto il fabbisogno di circa 22.500 persone.


L’espansione
Nello snocciolare i dati che raccontano anni di lavoro e sviluppo, Iren lascia intravedere la possibilità di un ampliamento. Il Piemonte infatti ha bisogno di un “extra” nel trattamento dei rifiuti e ampliare la linea del termovalorizzatore di Torino sembra la scelta più oculata al momento. «Investire su un sito già esistente è sicuramente efficiente» commenta l’amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani. Per dirne una: non ci sarebbe bisogno di un altro camino. Considerando una spesa di mille euro a tonnellata gestita, «si considera un investimento da 200 e 300 milioni di euro» aggiunge Armani.
Anche l’assessore regionale Matteo Marnati lo definisce uno «scenario di buon senso». Infine è il presidente della Regione Alberto Cirio a suggellare la bontà del progetto. «Al momento siamo già al 67% della raccolta differenziata e puntiamo all’82%» ricorda Cirio. Per quanto riguarda la percentuale di rifiuti che vanno in discarica, Cirio punta all’l’1-2% «che è comunque troppo» rimarca.

L’amministratore delegato di Iren, Gianni Vittorio Armani

 

Dieci anni 
«Il termovalorizzatore rappresenta una best practice particolarmente virtuosa, tanto nell’ambito delle attività del Gruppo Iren quanto a livello italiano, quale impianto in grado di chiudere il ciclo di vita dei rifiuti» commenta Alessandro Battaglino, presidente Trm, insieme al presidente, Luca Dal Fabbro. «Grazie all’attività di recupero dell’energia contenuta nei rifiuti, si risparmiano circa 80mila tonnellate l’anno di combustibile fossile» ricorda Giusi Di Bartolo, amministratore delegato Trm.

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