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18 Maggio 2023 - 06:08
L'edicola di corso Monte Cucco
Niente più certificati anagrafici in edicola. Si torna al vecchio sistema: tutti in coda in anagrafe. Circa tre anni fa il Comune di Torino - alle prese con le proverbiali attese dell’anagrafe centrale - aveva esteso la possibilità di produrre certificati anagrafici di nascita, matrimonio e residenza e pochi altri anche recandosi in edicola. Tramite la piattaforma CertificaTo, gli edicolanti potevano erogare i documenti a chi ne faceva richiesta mostrando a sua volta i documenti.
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CertificaTo
Niente carte d’identità, ma l’ingaggio degli edicolanti rappresentava uno sgravio importante per l’anagrafe e un aiuto per le edicole, in perenne difficoltà. «Per noi era una fonte di guadagno, visto il calo delle vendite di quotidiani e riviste» commenta amaramente Antonio Giuva, dell’Edicola del Curioso di corso Monte Cucco. «Ho fatto più o meno 1.200 pratiche da quando il progetto è partito - racconta -. Calcolando due euro e cinquanta - Iva compresa - per ogni certificato, era indubbiamente utile». In particolare, l’edicola di corso Monte Cucco si occupava dei documenti necessari per le iscrizioni della scuola calcio; ma ogni chiosco aveva sviluppato il suo piccolo “giro di affari”. Apprezzato dai residenti di zona che non dovevano recarsi in anagrafe per le pratiche minori. Le attività sono andate avanti fino a marzo. Poi, lo stop.
Antonio Giuva, dell’Edicola del Curioso di corso Monte Cucco
Che cosa è successo
Il 17 marzo di quest’anno una circolare del Ministero ha bloccato le procedure, per «questioni di privacy» raccontano gli edicolanti. «Per tre anni abbiamo svolto il servizio e nessun dato era mai rimasto sui nostri computer al termine della pratica - sottolinea Giuva -. Per poter certificare la procedura avevamo bisogno dei documenti del richiedente, altrimenti non era possibile fare nulla». Se il problema riguarda unicamente la gestione dei dati sensibili, «il Comune potrebbe fornirci una modulistica da dare ai richiedenti come in tutte le altre occasioni» propongono dalle edicole. Il problema riguarda anche le tabaccherie, anche loro coinvolte nella distribuzione dei certificati per sgravare l’anagrafe, strozzata dagli arretrati da smaltire. Ora - a meno che non si trovi una soluzione in corso d’opera - si torna al passato. E per ogni pratica sarà necessario tornare a mettersi in coda allo sportello. O a prendere un appuntamento, se si riesce.
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