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LA MANIFESTAZIONE

Ambiente, tutti in strada per salvare gli aceri di corso Belgio

Tresso replica: «Sono vecchi, li sostituiamo con dei peri»

Manifestazione per salvare gli alberi di corso Belgio

Manifestazione contro l'abbattimento degli alberi di corso Belgio

Torinesi in piazza per salvare gli aceri di corso Belgio. Traffico bloccato per pochi minuti durante un pomeriggio di protesta per dire “no” alla riqualificazione di corso Belgio, che prevede - tra le altre cose - l’abbattimento di 240 alberi. Si tratterebbe di «olocausto vegetale» si legge sui volantini affissi dai manifestanti davanti al centro di incontro Vanchiglietta, dove il comitato cittadino spontaneo “Salviamo gli alberi di corso Belgio” si è dato appuntamento ieri. Una espressione volutamente molto forte, che lascia trasparire quanto il tema sia sentito per i residenti della zona e non solo.

La manifestazione
Cartelli al collo e volantini in mano da consegnare ai passanti e agli automobilisti fermo ai semafori per informare sul piano che cambierà il volto del corso della Circoscrizione Sette. «C’è stata poco informazione su questo che è stato definito un “esperimento”», dice Giorgio Demichelis. «Così come si è sperimentato in corso Umbria, ma qualcuno si è reso conto dello strazio di quel corso?». In poche parole: il progetto dell’amministrazione non convince. «Chiediamo di abbattere solo gli alberi che sono malati. Se effettivamente ci sono alberi secchi e malati quelli è giusto che vengano sostituiti» dice Roberta Isastia, che non vuole si faccia uno scempio di un corso lungo due chilometri.

«È una zona molto trafficata, che necessita che la Co2 sia abbattuta». Una possibilità che sfuma con la sostituzione degli aceri attuali con dei peri. «Gli aceri del corso hanno 70 anni e in media vivono il doppio. Come possono essere a fine vita?» si domanda Giorgio. I membri del comitato di cittadinanza attiva chiedono all’amministrazione di fermarsi anche per il benessere di chi vive nella zona. La sostituzione degli alberi non peggiorerebbe solo la qualità dell’aria ma inciderebbe anche sulle isole di calore. «Verrebbe a mancare l’ombra e ne risentirebbe anche il servizio ecosistemico» sottolinea Roberto Accornero. «Vogliono togliere gli alberi perché darebbero fastidio al passaggio del tram. Ne ripiantumerebbero altri 240, ma più piccoli e con nessun rapporto di capacità di assorbire anidride carbonica». Al posto di modificare l’assetto di corso Belgio, Roberta pensa che sarebbe meglio utilizzare i fondi a disposizione per piantumare dove è necessario. «Mi viene in mente corso Grosseto - conclude la donna - lì ci sono poche alberi. Perché non riforestiamo la?». Rimane una suggestione, ma i membri del comitato non si fermano e continuano a raccogliere firme per bloccare il progetto il cui cantiere dovrebbe partire ad inizio giugno.

Il Comune: «Piantiamo peri da fiore, più adatti ai cambiamenti climatici»
«Non è un abbattimento è sostituzione» replica a distanza l’assessore comunale con delega al Verde Francesco Tresso. «L’impianto di corso Belgio risale al 1948 - precisa -. Si tratta di aceri americani e sono giunti in buona parte a maturità». Nel dettaglio, su 400 esemplari circa, ne sarebbero sopravvissuti circa 200. «Al posto degli aceri verranno piantati dei peri da fiore, più adatti ai cambiamenti climatici» spiega ancora Tresso. «Hanno una chioma più contenuta in altezza, ma risulta molto fiorita - va avanti -. C’è un problema di sicurezza. Il peso può gravare sulla staticità delle piante. Avevamo l’opportunità di spendere dei soldi e lo abbiamo fatto con un intervento che ottimizza». Mentre ci si prepara ai lavori è già partita la conta dei posti auto persi. «Al netto di tutto perdiamo 15 posti auto - rimarca Tresso -. Si tratta del 3% dei posti auto totali».

(Ha collaborato Adele Palumbo)

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