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In strada del Bramafame a Torino

Scoppio nella palazzina, morì un bimbo di 4 anni. Condannato l'artigiano che fece i lavori all'impianto del gas

Ernesto Pennesi, 69 anni, dovrà scontare due anni e sei mesi di reclusione. La vittima si chiamava Aron Tila e si era trasferito a Torino con la famiglia da un solo giorno

La vittima

Il piccolo Aron Tila di 4 anni

Il 24 agosto del 2021 un'esplosione dovuta a una fuga di gas in una palazzina in strada del Bramafame, alla periferia di Torino, costò la vita a un bimbo di quattro anni, Aron Tila, che insieme ai genitori si era trasferito in Piemonte dalla provincia di Napoli da meno di 24 ore. Il tribunale ha condannato un artigiano, Ernesto Pennesi, 69 anni, a due anni e sei mesi di reclusione. L'uomo abitava nella stessa via e, secondo le indagini aveva svolto, tempo addietro, dei lavori nell'edificio, «scollegando l’impianto centralizzato e collegando le bombole, avrebbe dovuto rispettare le norme previste in questi casi: se avesse fatto tutto in modo corretto, l’esplosione non ci sarebbe stata».

L'imputato ha sempre respinto ogni coinvolgimento. La pubblica accusa aveva chiesto due anni e 4 mesi. A margine dell'udienza, Esmeralda Elmazi, avvocato di parte civile per i genitori di Aron, ha sottolineato come papà e mamma non siano ancora riusciti a riprendersi: «Erano arrivati a Torino in cerca di una vita migliore e hanno trovato solo dolore e morte». La legale aveva anche chiesto una provvisionale di 150mila euro per ciascuno dei familiari, che riceverebbero la cifra come acconto sul risarcimento da quantificare in sede civile. Nello scoppio ci furono altri feriti: Robert Painate, «ebbe ustioni fra il 50 e il 59% del corpo, di cui dal 40 al 49% di terzo grado, e porta addosso ancora i segni di quanto successe», come ha spiegato il suo avvocato di parte civile, Aldo Favazza.

Un danno che il legale ha quantificato in 162mila euro. L’avvocato Pietro Obert, invece, difende un altro residente, il 25enne Devis, e ha chiesto una provvisionale di 150mila euro per «le gravi fratture che ha riportato, anche al cranio». Per la sua fidanzata, che non era presente nell’alloggio, la proposta è di 50mila euro: «Nel crollo dell’edificio è andato distrutto il loro nido d’amore - ha spiegato - E lei ha perso tutto, persino le uniche foto che le restavano del padre defunto».

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