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Il caso di Marco Conforti

Morto nel bagagliaio dell'auto, indagate due persone, sono due spacciatori

Il titolare chivassese delle scuole guida fu trovato cadavere dentro la sua vettura a Torino, dopo una notte brava

La vittima

Marco Conforti

Ci sono i nomi di due indagati nel fascicolo aperto dalla procura di Torino per il caso di Marco Conforti, 56 anni, l'imprenditore di Castagneto Po trovato senza vita, il 29 maggio scorso, nel bagagliaio di un'auto parcheggiata in una strada di Torino.  Sono due spacciatori di droga nigeriani (difesi dall'avvocato Manuel Perga). L'autopsia ha accertato che non si è trattato di una aggressione o di un omicidio; l'ipotesi considerata più probabile è che l'uomo sia deceduto per un consumo eccessivo di sostanze. Il procedimento è stato aperto per il reato di "morte come conseguenza di altro reato".

A svolgere le indagini è la squadra mobile della polizia. Conforti, dopo una cena in un ristorante dietro la Gran Madre, il 23 maggio aveva proseguito la serata con un amico in un night club dietro la stazione Porta Nuova. «Mi ha accompagnato ha casa intorno alle 2 e non l’ho più visto. Non so dove sia andato e chi abbia incontrato», aveva raccontato l’uomo agli investigatori della squadra mobile. A denunciare la scomparsa era stata l’ex moglie. L’imprenditore dalla vita spericolata, una passione per le auto veloci e una dipendenza dagli stupefacenti, era stato trovato morto nel bagagliaio del suo suv Range Rover invia Rovigo a Torino.

Dalle indagini non sono emersi segni di violenza o di occultamento di cadavere. Nessuna lesione da taglio, ferita da arma da fuoco e nemmeno segni di un possibile strangolamento. Nessuna frattura. Dall’esame autoptico e tossicologico era emerso invece che Conforti aveva assunto quantità molto elevate di sostanze, tali da causargli un’aritmia. Gli investigatori, durante le indagini, hanno controllato le telefonate fatte e ricevute dall’imprenditore, i messaggi e la sua attività sui social. E hanno acquisito e analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e il tracciato fatto dal Range Rover.

 

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