Cerca

IL REPORTAGE

In viaggio sulla linea 4 tra fughe dai controlli e portoghesi violenti

In un’ora da un capo all’altro di Torino

Il tram 4

Il reportage sul tram 4, che collega Torino Nord e Torino Sud

Da Mirafiori a Falchera ci passano quasi 20 chilometri. Quello del 4 è un percorso lungo, lunghissimo, che attraversa tutta la città, da nord a sud: si parte dalla Sfinge di fine corso Giulio Cesare, dove si prende l’autostrada per Milano, e si arriva in strada del Drosso. Un’ora di tragitto in cui si passa da una periferia all’altra, tagliando la città come una mela e assaporando culture e lingue diverse quasi fossimo sul vecchio Interrail. In termini tecnici si parlerebbe parlare di “melting pot”, visto che si incrociano nazionalità diverse a seconda delle varie zone. C’è la Torino africana di Aurora che incrocia la Cina di Porta Palazzo, e poi la babele di Porta Nuova che va a braccetto con la Mirafiori sudamericana.

E, a seconda delle zone, è interessante ascoltare i “Bip” delle macchinette obliteratrici: in Crocetta, nel silenzio generale di fine luglio, timbrano praticamente tutti, poi a mano a mano che si avanza verso la periferia nord il bippare cala. Quando si sale sul 4 si sta sempre un po’ in allerta: sarà per gli episodi di cronaca all’ordine del giorno o per quelle retate che finiscono sulle pagine dei giornali più di un’operazione antidroga. È un dato di fatto che questo sia il tragitto più pericoloso della città, e non può bastare a sentirsi tranquilli il fatto di essere a metà mattina, in pieno giorno e neppure in ora di punta. E anche in una calda giornata di fine luglio, con buona parte di Torino che ormai è in vacanza, non mancano i “furbetti”.

Ci ha provato un signore di mezza età, di nazionalità bengalese, beccato dai controllori che spesso passano anche in borghese. Il portoghese è stato accompagnato all’uscita e si è trovato a dover scendere dal mezzo a Borgo Dora. Non ha voluto dare le generalità, così è intervenuta la polizia: un colloquio di qualche minuto, poi tutti sono tornati al loro lavoro. E il bengalese, al 4 successivo, è salito nuovamente, incurante della multa e di aver aggirato le regole.

Ma ci sono anche tante persone perbene, che obliterano regolarmente il biglietto nonostante le borse della spesa e che vanno a Porta Palazzo a comprare frutta e verdura. «Che bella Torino in piena estate – commenta la signora Giovanna, che suppergiù sarà sull’ottantina – si vive meglio e c’è meno gente, anche se qui bisogna sempre fare attenzione alla borsetta». Così sale e si dirige verso la Crocetta, non prima di lamentarsi dei prezzi: «Ormai anche qui al mercato è aumentato tutto» dice salutando con il sorriso. E, a guardarla bene, cambia proprio espressione a seconda delle zone della città: preoccupata e sull’attenti nelle zone più “calde”, decisamente più serena da Porta Nuova in su. Se non altro, però, c’è l’aria condizionata a rendere meno affannato il lungo viaggio da affrontare.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.