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NAVIGARE SUL FIUME
30 Luglio 2023 - 08:05
Battelli a Lione
«Ammirare la città dal fiume è un vero spettacolo». Non ha dubbi l’assessore comunale con delega alle Sponde Fluviali Francesco Tresso, recentemente in missione a Lione per studiare, tra le altre cose, la rete di battelli che attraversano il Rodano e la Saona.
Barche in acqua entro il 2026
A Torino quella delle barche sul Po è una ferita ancora aperta, dopo il naufragio di Valentino e Valentina del 2016. Da allora il servizio è stato sospeso e mai più ripristinato. Gli approdi sono abbandonati e ciclicamente vengono sommersi dalle acque del fiume in piena. Ma le cose stanno per cambiare. «Stiamo portando a termine i progetti che rientrano nel Pnrr e, entro il 2026, avremo due barche in acqua» assicura Tresso e i tempi potrebbero anche essere più brevi.
Il naufragio di Valentino e Valentina
Le gare
Nel dettaglio, il Comune bandirà due gare: una per le infrastrutture (vale a dire per rifare i pontili e creare un piccolo ricovero dove poter riporre le barche in caso di maltempo); e l’altra per le barche, che dovranno essere rigorosamente elettriche, multimediali e dal design innovativo. «Abbiamo ingaggiato una società olandese per aiutarci a scrivere il capitolato di gara relativo alle imbarcazioni» racconta ancora Tresso.
I battelli 2.0
Una delle caratteristiche più importanti che dovranno avere i nuovi mezzi è quella relativa al pescaggio limitato. «Il Po ha un fondale ridotto» sottolinea l’assessore e aggiunge: «Non immaginiamo di usare i battelli per il trasporto pubblico locale, come accade in molte città d’Europa. La vocazione dei nuovi mezzi sarà perlopiù turistico-divulgativa». Una scelta imposta anche dalle veloci variazioni di corrente che caratterizzano il nostro fiume. «Non le useremo tutto l’anno. E qualora dovessero manifestarsi piogge intense dobbiamo essere in grado di ricoverare le barche in sicurezza e molto velocemente» ribadisce Tresso. Come a dire, che il passato insegna. Anche per questo motivo le due imbarcazioni saranno di dimensioni più ridotte rispetto agli avi Valentino e Valentina. «I cambiamenti climatici che stiamo vivendo ci impongono di pensare alla sicurezza dei mezzi» prosegue l’assessore, ma non trascura l’aspetto più ludico ed esperienziale della navigazione sul fiume. «Immaginiamo i nuovi battelli abbiano caratteristiche multimediali, che raccontino la vita del fiume e mettano in evidenza gli aspetti più significativi del territorio con video e contributi audio». Non solo.
Battelli a Lione
Un centro studi sul Po
Nel contesto della messa in valore del fiume, si ipotizza anche di creare un nuovo centro di ricerca e studio che racconti il Po sotto il profilo della sostenibilità ambientale. A settembre ci sarà il via libera per il progetto esecutivo, dopodiché partiranno le gare. È solo questione di tempo prima di rivedere le barche sul Po.
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