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Il miracolo di via Nizza

I genitori della bimba caduta dal balcone: «Quel ragazzo è il suo angelo»

Oggi la piccola sarà dimessa dal Regina Margherita: Mattia andrà a trovarla

I genitori della bimba caduta dal balcone: «Quel ragazzo è il suo angelo»

«Dobbiamo ringraziare quel ragazzo: è stato l’angelo di Frida». Poche parole, affidate ai carabinieri che ieri sono passati dal Regina Margherita, che spiegano la preoccupazione e il sollievo che da quasi 48 ore vivono i genitori della bimba caduta dal quinto piano del palazzo di via Nizza 389/12: Frida (questo il vero nome della piccola) era in casa con loro e un attimo dopo se la sono vista sdraiata sull’asfalto, 15 metri più in basso.
Erano le 10.50 di sabato: «Eravamo in casa a fare le pulizie - hanno raccontato i genitori della bimba, che compirà 4 anni fra pochi giorni - Stavamo riordinando e dovevamo uscire a breve. Frida stava giocando lì vicino, poi non l’abbiamo più vista: siamo usciti sul balcone e lei era sotto».


La piccola, nel frattempo, era salita su una sedia a sdraio e si era arrampicata sul cornicione. Un ragazzo del palazzo di fronte l’ha vista e ha urlato, attirando l’attenzione di Mattia Aguzzi e della fidanzata Gloria Piccolo. Così lui è riuscito a prendere al volo la bambina, salvandole la vita. E senza riportare ferite, nonostante gli sia arrivato addosso un corpo di circa 15 chili: «La velocità della bambina dopo 14 metri era di circa 60 chilometri all’ora - ha calcolato il professor Piero Martin, docente di fisica sperimentale dell’Università di Padova - Significa che la caduta ha prodotto un’energia di circa 2.200 joule, confrontabile a quella di un adulto in bicicletta che ti investe a 25 chilometri all’ora». Secondo l’esperto, la bimba, ha subito una decelerazione pari a quella degli astronauti. Mentre Mattia «ha esercitato la forza richiesta per sollevare 200 chili».

Aguzzi è stato dimesso dal Cto già sabato pomeriggio, Frida lascerà il Regina Margherita nella giornata di oggi. E presto riceverà la visita del suo salvatore: «Andrò a salutarla e le darò un forte abbraccio - assicura Mattia, che nelle ultime ore ha dormito poco - Ieri notte sono uscito sul balcone, da dove si vede il palazzo della bimba. E ho rivisto quei momenti nella mia testa». Ma si sente un angelo? «Diciamo che io e l’altro ragazzo eravamo al posto giusto nel momento giusto: insieme siamo stati gli angeli di questa bimba».

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