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"La Juve è in vendita", Exor smentisce. Però...

Il prezzo: 1,5 miliardi di euro. Tornano le voci su un socio di minoranza

John Elkann

John Elkann

Sulle colonne de "Il Giornale" è stata sganciata la bomba. "La Juventus può passare di mano, l'ipotesi di una vendita da parte di John Elkann è sempre più verosimile" si legge sulle colonne del quotidiano in edicola. Le motivazioni sarebbero legate alla situazione del bilancio, "vicino al collasso tra perdite e debiti, con la prospettiva, sollecitata dalla stessa famiglia, dopo un’opera di bonifica contabile, di essere messa sul mercato, destinata a nuovi investitori e nuova proprietà" le voci riportate da Tony Damascelli e Osvaldo De Paolini. Così, facendo i conti del club della Continassa, si tratta di "perdite per 240 milioni, ricavi inferiori a 600 milioni, debiti addirittura superiori e un valore in Borsa di 800 milioni che pesano in modo insostenibile per Exor" come spiega "Il Giornale". La richiesta per trattare il passaggio di mano si aggirerebbe intorno al miliardo e mezzo di euro. La valutazione, però, è di circa 800 milioni di euro. 

Nel frattempo, dalla Exor sono già passati alle smentite di rito. "Le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento" la versione dell'azienda di John Elkann ai microfoni dell'Ansa. Eppure, è già da qualche mese che si parla di un'uscita della Juve dalla Borsa, come rivelato anche sulle colonne del nostro giornale. E poi ci sono le voci dei ben informati sul presidente Gianluca Ferrero, il quale avrebbe consigliato una sorta di "repulisti" generale nell'azienda della famiglia Agnelli. Nei mesi scorsi, inoltre, erano uscite voci della possibilità dell'ingresso di un socio di minoranza, con diversi investitori che gravitano negli Stati Uniti che hanno iniziato ad osservare con un certo interesse le questioni di casa bianconera. Anche in quel caso, Exor smentì prontamente, ma le voci continuano a non placarsi. 

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