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La protesta dei sindacati
13 Ottobre 2023 - 09:54
Bosconero, Castagnole, Coazze, Fenestrelle, Nole, Pecetto, Quincinetto, Rubiana, Verolengo. E l’elenco continua ancora, non solo nella provincia di Torino. Spariscono le banche, sia sotto la Mole che nel resto del Piemonte, dove dal 2018 al 2022 abbiamo perso la bellezza di 371 sportelli, in media circa uno su cinque. «La desertificazione bancaria crea grossi problemi nei nostri territori. Ora ci appelliamo alle istituzioni, affinché si aprano dei confronti con le banche per trovare delle soluzioni adeguate. Le banche hanno un ruolo sociale, lo stesso presidente Sergio Mattarella a luglio ha lanciato l’allarme in merito alla sparizione degli sportelli», dichiara il segretario generale Uil Piemonte, Gianni Cortese, nell’ottava tappa di un tour che ha toccato tutta Italia e ieri era in piazza Castello per protestare contro la chiusura delle filiali.
In Piemonte, sempre prendendo in esame il periodo dal 2018 all’anno scorso, il numero dei comuni serviti dalle banche è diminuito del 17,9%, passando da 559 a 459. Quindi, in quattro anni cento comuni piemontesi hanno perso la banca, con gli sportelli che sono passati da 2.065 a 1.694. «Le banche sono un presidio, che va mantenuto. Anche perché con la chiusura degli sportelli e un credito sempre più “volatile”, rischia di crescere l’illegalità», afferma Luca Faietti, segretario nazionale Uilca. Come detto, l’elenco dei comuni rimasti senza un presidio bancario non si limita alla provincia di Torino ma riguarda anche il resto del Piemonte. Solo per citare qualche esempio, ad oggi comuni come Maggiora, Baldissero d’Alba, Clavesana, Guarene, Frassineto Po o Valdilana sono senza banca. Mentre per quanto riguarda la sola provincia di Torino, dal 2018 al 2022, i comuni serviti dalle banche sono calati del 19,7%, passando da 152 a 122, cioè trenta comuni in meno. Il numero delle filiali è diminuito del 18,4%, passando da 851 nel 2018 a 694 nel 2022 (-157).
In piazza Castello, il sindacato Uilca ha incontrato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessora comunale Gianna Pentenero. «Il Piemonte - ha detto Cirio - è una delle regioni italiane con più comuni e nello sportello bancario c’è anche l’identità di una comunità. Come regione abbiamo già pensato a un modo per salvare le botteghe, ma sappiamo che in alcuni paesi se chiude la banca, e poi chiude la farmacia, prima o poi sparirà anche il comune. Cercheremo di arginare questo fenomeno». «Lo sportello bancario non è solo un servizio, ma è fatto di “persone”, e l’interazione tra i cittadini permette di trovare un servizio certo, affidabile. Mentre oggi, con un mondo che anche a livello bancario viaggia sempre più attraverso internet, aumentano le frodi», ha commentato Pentenero.
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