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IL CASO

Dopo Parigi e Bruxelles, anche Torino avrà il suo museo del cioccolato

Choco Story debutta in via Sacchi con la storia del gianduiotto

Museo del cioccolato

Museo del cioccolato

Vulgata vuole che quando la capitale del Regno venne trasferita da Chambéry a Torino nel 1560, Emanuele Filiberto offrì a tutti i torinesi cioccolata calda fumante. Da allora (e forse anche da prima) Torino si è guadagnata sul campo un posto nella galassia delle capitali del cioccolato. A coronamento di questo percorso aprirà all’inizio dell’anno il nuovo museo dedicato internamente al cioccolato e alle sue tante storie.

Il polo racconterà come nasce il cibo degli dei, come viene prodotto e riserverà due sale alla tradizione del cioccolato piemontese e al re gianduiotto, grazie anche all’impegno di Clara e Gigi Padovani, «Sarà il primo museo così dettagliato a livello italiano» commenta con orgoglio l’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino. Il nuovo dolcissimo museo nascerà sotto i portici di via Sacchi, sotto la pasticceria Pfatisch. Dopo Parigi e Bruxelles, il format Choco Story arriva così a Torino, grazie all’investimento di Eddie Van Belle, imprenditore belga amante del cioccolato che ha scelto la nostra città per espandere il suo impero di dolcezza.

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