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A 15 anni sfugge allo stupro nella stazione di Porta Nuova

La drammatica avventura di una ragazzina raccontata da un suo coetaneo che ha assistito

A 15 anni sfugge allo stupro nella stazione di Porta Nuova

Polizia davanti a Porta Nuova (foto d'archivio)

Voleva solo una sigaretta e l’ha chiesta a quel gruppo di 20 ragazzi fermi di fronte alla stazione di Porta Nuova. Non pensava che l’avrebbero accerchiata e che uno avrebbe iniziato a baciarla e toccarla. Fino a trascinarla dentro Porta Nuova: un tentato stupro da cui la 15enne si è salvata correndo disperatamente fuori dalla stazione.

La scena è avvenuta fra i pochi passeggeri che ancora si aggiravano fra i binari e corso Vittorio Emanuele. Fra loro c’è anche un suo coetaneo, che ha assistito alla scena impotente ma poi ha trovato il coraggio di contattare il profilo Instagram del giornale per raccontare quello che ha visto: «Queste cose non devono succedere» spiega Stefano al telefono col cronista (il nome è di fantasia per proteggere la sua sicurezza).
Al momento non ci sono conferme ufficiali di quanto successo da parte delle forze dell’ordine, anche perché la vittima ha scelto di non chiamare il 112: «Domani farò denuncia» ha confidato la giovane a Stefano, la cui reazione dimostra quanto sia alta la paura intorno a Porta Nuova. Una stazione dove il ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi, sta per mandare 29 militari per aiutare le forze dell’ordine a presidiare uno dei luoghi più frequentati di Torino (almeno di giorno).

«Erano le 21.30 di ieri, stavo aspettando l’autobus davanti ai giardini Carlo Felice e ho visto quella ragazza andare a chiedere una sigaretta a quel gruppo di venti marocchini, che erano lì sulle panchine di fronte alla stazione - ripercorre il ragazzo, che ha anche lui 15 anni - Loro non gliel’hanno data ma l’hanno accerchiata. E uno ha iniziato a baciarla e toccarla». Stefano ha notato che l’aggressore aveva un tatuaggio con le ali: «Lei ha cercato di divincolarsi ma lui l’ha presa e l’ha trascinata dentro la Porta Nuova, attraversando il corso. Penso che la volesse portare in bagno per stuprarla, ma per fortuna è riuscita a divincolarsi e a scappare con una sua amica».

Stefano racconta poi di averla incontrata di nuovo, a distanza dal luogo dell’aggressione: «Mi ha detto che stava bene e che avrebbe fatto denuncia. Ma io ho voluto raccontare quello che ho visto perché è un fatto molto grave che non deve succedere».

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