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Il caso
08 Novembre 2023 - 11:00
I bagni pubblici di via Vanchiglia
Semaforo verde per le piccole manutenzioni, semaforo rosso (al momento) per un vero e proprio restyling. I guai dei bagni pubblici di via Vanchiglia sono finiti al centro di un documento presentato dal capogruppo dei Moderati Simone Fissolo che ha incalzato la Giunta, lanciando un appello per «un patrimonio che, anche per responsabilità comunale, non è in grado di operare nel modo migliore». I bagni municipali storicamente assurgono a un compito importante: fornire servizi igienici adeguati a chi versa in situazioni di marginalità.
L’edificio di corso Regina Margherita 33 nasceva, infatti, nel 1908 per sopperire all’allora diffusa mancanza di docce e vasche da bagno nelle abitazioni popolari. E ancora oggi conserva questo prezioso servizio: il Comune continua ad erogare ogni anno circa 15mila buoni doccia per la fruizione dei Bagni.
«I buoni - conferma l’assessore alle Politiche Sociali, Jacopo Rosatelli -, nascono per permettere a cittadini in situazioni particolari di accedere gratuitamente ai servizi pubblici. Inoltre molti anziani li preferiscono perché sicuri di essere prontamente assistiti».
Innegabile, quindi, il valore del luogo, gestito oggi dall’Associazione Volontari Alpini della Protezione Civile che, però, non riceve convenzioni comunali dalla fine del 2021 - a fronte dei 7478 ingressi registrati dell’anno successivo - e oggi risulta, di conseguenza, trascurato. L’edificio non è stato inserito in alcuna azione di riqualificazione tangibile: né nel Pnrr, né nell’investimento di Iren relativo alla manutenzione di circa 800 edifici. Fino al 2026 non ci sarebbero prospettive certe per i bagni.
Ma Rosatelli replica: «Sono stati sollecitati ad Iren interventi di manutenzione minuta, quali la sostituzione dei phon, e risulta esserci condizione per richiedere un intervento di maggior impatto, intervento che cercheremo di portare a compimento con questo mandato».
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