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LA POSTA DEI LETTORI

Le lettere a TorinoCronaca del 29 novembre

Pensioni e visite mediche - Non intasiamo il 118 - Francesco, il bue e l'asino - Grazie TorinoCronaca - Schiavitù quotidiane

LE LETTERE DEL GIORNO A TORINOCRONACA

"Le nostre pensioni vanno tutte in farmacie e sanità privata"

Non solo il medico della mutua, se così si può ancora chiamare, visita una volta alla settimana (per modo di dire), ormai prescrive solo ricette che ti devi pagare in farmacia visto che anche le medicine te le devi pagare. Quindi la tua pensione la dai tutta al farmacista e ai medici per visite private, visto i tempi ciclici con le Asl più le tasse che ti succhiano anche il sangue. Se poi aggiungiamo che per aspettare l’arrivo del medico ci tocca stare fuori per strada al freddo in quanto il Comune mette a disposizione del medico un locale chiuso per le visite, noi se il medico arriva in ritardo stiamo in mezzo alla strada al freddo ad ammalarci ancor di più. Finché la gente preferisce andare alle feste e sagre di paese nulla potrà migliorare nella funzione pubblica. Personalmente andrei a lamentarmi in Comune invece di sentire le solite lamentele di piazza. Come sempre si salva chi ha i soldi per curarsi. Per loro il sistema funziona.
Tony


Non intasiamo il 118 se non serve
Sono una persona che non è medico, non è dirigente medico non ha parenti impegnati nel campo, ma quello che si direbbe un uomo della strada. L’altro ieri la febbre è salita a 38.5 gradi, avevo solo mal di testa e raffreddore con solletico alla gola. Non mi sono precipitato dal medico ma non ho né scomodato la guardia medica né tantomeno il 118. Mi sono curato con il paracetamolo anche perchè il mal di testa non mi lasciava dormire. Dopodiché mi sono addormentato ed il mattino dopo non ero ovviamente guarito ma il grosso del disturbo era passato. È un invito a non esagerare nell’intasare 118 e pronto soccorso.
Fabio Torino


I parcometri e i nostri diritti
Mi ricollego alla lettera di R.Q. del 22 u.s. , inerente i parcometri di Torino e la richiesta della targa. Mentre attendevo l’emissione del mio titolo di sosta, ho notato che sul piccolo display è comparsa la scritta “verifica dei diritti in corso”. E mi sono chiesto: di che diritti si tratta? Dei diritti della mia auto? Dello stato assicurativo o del bollo o revisione della targa inserita? Se ho diritto o meno di parcheggiare? Pendenze con il fisco? Ho trovato l’indicazione quanto meno bizzarra, ma significativa e preoccupante; hanno ragione “i pensieri alternativi” (complottisti) di diffidare dalle identità digitali, dal portafoglio digitale e ogni altra forma di controllo e verifica elettronica, tanto caro all’Europa e certa politica? Chiedo a voi, ancorché il vostro servizio sull’argomento del 20 ottobre sia stato scarso e allineato alle menate giustificative emesse dalla Gtt (…ecco la buona pratica che ridurrà le multe!) -senza opportune verifiche e critiche - di aiutarmi a fare chiarezza ed avere risposte trasparenti dagli organi competenti.
Bruno Z.


Un certo Francesco, il bue e l’asino
Un certo Francesco si dice preoccupato: accusa la Chiesa tedesca di “allontanarsi sempre più dal cammino della Chiesa universale”. Il bue diede del cornuto all’asino. Ovviamente tra queste due frasi nessuno deve cercare e trovare alcun collegamento.
Il vecchio tarlo


La schiavitù quotidiana
2 dicembre: Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù. La schiavitù è sempre più presente nella quotidianità.
Suntant Kathiw


Sempre attenti a noi lettori
Caro Fossati, volevo farvi i complimenti per il vostro giornale, sempre attento a ciò che interessa a noi lettori. Grazie
Gianni Perosino

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