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Il caso

In due anni catturati 43 randagi, ora troveranno casa nell’ex campo rom

Adulti e cuccioli, ecco quanti sono i quattro zampe portati via dai parchi

Randagi

Cani randagi a due passi dallo Stura

Sono 43 i cani randagi catturati negli ultimi due anni a Torino nord, nell’area attorno al fiume Stura, tra il parco della Colletta e quello dell’Arrivore.

Lo ha spiegato l’assessore alla Cura della Città, Francesco Tresso, rispondendo a un’interpellanza del consigliere della Lega, Giuseppe Catizone. Un fenomeno attenzionato dal Comune e dalla polizia municipale. Da d’anni è infatti in vigore un piano d’azione, che coinvolge anche i volontari dell’Enpa, per catturare i 4 zampe. Cani che di norma non rappresenterebbero un pericolo per l’uomo. Ma qui il condizionale è d’obbligo. Negli ultimi anni, per esempio, i coltivatori degli orti dell’Arrivore hanno scoperto alcuni buchi nella rete e trovato dei cuccioli tra le casette. «Non siamo in possesso di un censimento - ha spiegato Tresso -, ma pensiamo siano ancora in giro una dozzina di animali».

Grazie alle catture il numero di esemplari si è ridotto notevolmente. Nel 2022 sono stati presi dai parchi 9 adulti (2 adottati) e 8 cuccioli (5 adottati). Quest’anno, invece, sono stati catturati 4 adulti, tutti ospiti nei canili, e 22 cuccioli adottati. «Una gabbia - ha precisato Tresso -, non è una soluzione a questo problema». Per questo motivo in via Germagnano, all’altezza del civico 9, è già (quasi) pronta una maxi area cani da 4.500 metri quadri.

I lavori saranno ultimati i primi giorni di dicembre. Lo spazio è stato predisposto dall’ufficio tutela animali: è una grossa area aperta, in grado di ospitare i cani e tenerli al sicuro. Recintata ai lati ma senza gabbie, a disposizione anche di quelle associazioni animaliste che hanno dichiarato il loro assenso alla ricerca dei quattro zampe. Metterli in un normale canile, va detto, rischia di essere deleterio. I randagi rischierebbero di andare incontro alla morte.

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