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Il mercato dell'auto cresce in Europa ma Stellantis va male: di chi è la colpa?

Ecco gli ultimi dati comunicati da Acea, l'associazione dei costruttori europei

Male Stellantis nel mese di novembre (-2,8%)

Male Stellantis nel mese di novembre (-2,8%)

Cresce il mercato dell'auto nell'Unione Europea, ma Stellantis frena. Nel mese di novembre nell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) le immatricolazioni sono state più di un milione, per la precisione 1.075.756 unità, con una crescita del 6% sullo stesso mese del 2022. Per cui il consuntivo del gennaio-novembre di quest'anno - secondo i dati comunicati da Acea, l'associazione dei costruttori europei - chiude a quota 11.799.842 con una crescita del 15,6% sullo stesso periodo del 2022. Tuttavia il gruppo Stellantis ha immatricolato a novembre nell'area Ue più Efta e Regno Unito - secondo le elaborazioni di Dataforce - 160.499 auto, vale a dire il 2,8% in meno dello stesso mese del 2022. La quota di mercato è in calo dal 16,3% al 14,9%. Negli undici mesi le immatricolazioni del gruppo Stellantis sono state 1.992.352, il 5,3% in più dell'analogo periodo dell'anno scorso, con una quota di mercato del 16,9% rispetto al 18,6%.

Dopo l'inversione di tendenza dell'agosto 2022 e tredici mesi consecutivi di crescita a due cifre, il mercato europeo dell'auto frena e negli undici mesi si registra un calo sui livelli ante-crisi (cioè sul 2019) di ben il 18,9%. Lo mette in evidenza il Centro Studi Promotor. Il ritorno dell'inflazione - spiega il Centro Studi Promotor - ha fortemente interessato anche l'automobile con incrementi dei prezzi molto sostenuti (in Italia +34,3% dal 2019 al 2022). La frenata di novembre è un primo effetto di questa situazione. Inoltre, prosegue il Csp, nel mese scorso, il mercato più importante, quello della Germania, ha accusato un calo del 5,7% dovuto al crollo delle vendite di auto elettriche (-22,5%) e delle ibride plug-in (-59,3%). Questi risultati fortemente negativi sono legati alla fine degli incentivi ad auto elettriche e dintorni in Germania. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il 2024 dovrebbe essere caratterizzato dall'inversione di tendenza nell'Europa Occidentale che potrebbe concretizzarsi a breve in un calo delle immatricolazioni. Questo anche perché ovunque in Europa si segnala che il mercato è stato fin qui sostenuto, oltre che dagli incentivi alle auto elettriche, dalla domanda delle aziende, mentre negativo è stato l'andamento della domanda dei privati. Per le vendite di auto elettriche brilla in negativo il mercato italiano dove la quota del 2023 non è andata oltre il 4,1% e i concessionari italiani segnalano che una parte non trascurabile delle immatricolazioni di nuove macchine elettriche va ad alimentare il mercato delle "chilometri zero" (auto immatricolate dai concessionari a se stessi per essere vendute con forti sconti come usate che non hanno mai circolato). Sempre secondo i concessionari queste auto elettriche sono, tra l'altro, di difficile vendita anche perché, essendo "giuridicamente" usate (anche se in effetti sono nuove) non possono neppure usufruire di incentivi.

Tuttavia, sul fronte elettrico l'Europa tiene, nonostante il crollo della Germania. Nel mese di novembre la quota di auto elettriche in Europa è salita al 16,4% rispetto al 15% di un anno fa, con 144.378 immatricolazioni, mentre il diesel rimane al 13,7%. Diversi mercati hanno contribuito a questa crescita con aumenti a doppia e tripla cifra, in particolare il Belgio (+150,2%), che ora è il quinto mercato più grande. Mentre in Germania, come detto prima, le vendite di auto elettriche hanno subito una battuta d'arresto, con un calo del 22,5%, ma da inizio anno hanno raggiunto quasi 1,4 milioni di unità, con un aumento del 48,2% rispetto all'anno precedente, pari a una quota del 14,2%. A novembre le immatricolazioni nella Ue di auto ibride-elettriche sono aumentate del 28,7%, trainate dalla crescita a doppia cifra nei tre maggiori mercati: Germania (+38,4%), Francia (+35,8%) e Italia (+30,2%). Questo ha portato a un aumento cumulativo del 29,9%, con quasi 2,5 milioni di unità vendute a novembre, oltre un quarto della quota di mercato dell'Ue. Al contrario, il mese scorso le vendite di auto ibride plug-in sono diminuite del 22,1% a 72.002 unità. I notevoli aumenti in Belgio (+43,8%) e Francia (+17,8%) sono stati insufficiente per compensare il sostanziale calo della Germania (-59,3%), il mercato più grande per questo segmento. La quota di mercato delle auto ibride plug-in è scesa quindi dall'11,1% dell'anno precedente all'8,1% nel novembre di quest'anno. 

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