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L'accordo con i sindacati
10 Dicembre 2023 - 07:30
Stellantis raggiunge l'accordo con i sindacati: aumento di stipendio e nuove assunzioni nel breve periodo. Ma in Francia, non in Italia. E questo accordo, peraltro, non mette d'accordo le organizzazioni dei lavoratori: "Siamo indignati di fronte ai profitti record di Stellantis”. Vediamo cosa è successo.
La trattativa in questione fa parte delle negoziazioni obbligatorie annuali in Francia. Questa settimana, azienda e organizzazioni sindacali si erano trovate, nella sede di Poissy, per quella che è diventata una autentica maratona notturna: inizialmente, Stellantis aveva proposto un aumento globale del 2,3%, cifra ritenuta insufficiente in quanto al di sotto dell'inflazione annua registrata in Francia che è al 3,9%. I sindacati chiedevano un aumento fra il 5,5% e il 6,6%.
I dipendenti del Gruppo Stellantis (dato aggiornato al 2022)
Dopo giorni di trattative, lo sblocco: Stellantis ha portato, nel corso dei colloqui, l'aumento fino al 4,3% per il 2024, garantendo inoltre un piano che prevede 320 assunzioni, entro l'anno, negli stabilimenti francesi. I sindacati hanno firmato, ma dichiarandosi contrariati: "La NAO (Negociation Annuelle Obligatoire, ndr) registra un aumento del 4,3%, ma in realtà sarà del 3,6% per la metà delle classi B e C, principalmente operai, carrellisti, addetti alla manutenzione" dice ai giornali francesi Jérôme Boussard, delegato della CGT della fabbrica di Sochaux, il cuore di Peugeot. Per la CGT "Stiamo già andando in negativo. È già difficile per i dipendenti finire il mese. Stiamo lentamente ampliando il divario salariale".
I sindacati contestano l'esiguità degli aumenti soprattutto a fronte dei risultati record del Gruppo: 98,4 miliardi di euro di fatturato nel primo semestre di quest'anno, 10,9 miliardi di utile netto. Inoltre, nei mesi scorsi, Stellantis aveva annunciato 1.200 assunzioni. Ma anche in Francia, come in Italia e nel resto del Gruppo, a causa delle difficoltà nelle forniture di componenti e materie prime, molte fabbriche hanno patito stop a singhiozzo della produzione.
Quanto all'Italia, nei giorni scorsi il presidente John Elkann e il ceo Carlos Tavares hanno tenuto a battesimo l'hub dell'economia circolare a Mirafiori, dove - a regime - dovrebbero essere impiegati 550 lavoratori. Al momento sono 170, provenienti da altri stabilimenti, dunque nessuna nuova entrata. Anzi, prosegue la politica degli esodi volontari, con ben 15mila mail inviate a tutti dipendenti offrendo incentivi economici (fino a 100mila euro) alle dimissioni. Offerte da accettare entro la fine del mese. E, a quanto si apprende, le adesioni si contano già a centinaia.
Negli Stati Uniti, invece, secondo quanto riportato dal portale Investing, Stellantis ha annunciato l'intenzione di ridurre un turno di lavoro nello stabilimento Jeep a Detroit e cambiare l'organizzazione della produzione in quello di Toledo, in Ohio. Si ipotizza una riduzione della forza lavoro - i cambiamenti interesseranno 2.455 dipendenti dell'ex Chrysler - e il Gruppo notificherà "i potenziali licenziamenti e le opportunità di riqualificazione alle autorità statali competenti e al sindacato United Auto Workers come misura precauzionale".
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