Cerca

il delitto

Il Milan e la musica napoletana: chi era Salvatore, ucciso in cantiere per un debito

Abitava a Torino nord. E un anno fa aveva perso la madre

Salvatore Coletta è stato ucciso nel cantiere di corso Ferrara, alle Vallette

Salvatore Coletta è stato ucciso nel cantiere di corso Ferrara, alle Vallette

Le canzoni neomelodiche napoletane, il Milan. E il suo lavoro, ovviamente. Tre delle grandi passioni di Salvatore Coletta, il 44enne morto nel cantiere di corso Ferrara 50, alle Vallette. Una morte accidentale, questo sembrava, all'inizio, prima che le investigazioni dei carabinieri portassero su un'altra strada e al fermo di un 30enne di Collegno, che di Coletta era collega e ora si trova agli arresti domiciliari e dovrà rispondere dell'accusa di omicidio preterintenzionale. 

Sui social, in diversi gruppi Facebook i post di commemorazione per la scomparsa di Salvatore sono numerosi. In molti ne parlano come di un gran lavoratore e un uomo onesto. Nei messaggi c'è il dolore di chi lo ha conosciuto, soprattutto dei parenti che vivono in Campania. Sì perché Salvatore Coletta - nato in Germania - era originario di Mondragone, comune in provincia di Caserta, e aveva un figlio adolescente, Antonio, a cui era molto legato. Grande appassionato di calcio e tifosissimo del Milan, amante dei tatuaggi, Salvatore ascoltava la musica neomelodica. In particolare era un grande fan di Gianni Celeste e di Mario Merola. Giusto lo scorso anno, a dicembre, era stato colpito da un grave lutto: la perdita della madre. Oltre a Facebook, Salvatore aveva anche un profilo su TikTok, dove era solito condividere momenti del suo lavoro. Solo poche settimane fa, aveva postato un video dove dava il "buongiorno" agli utenti della rete proprio dal cantiere di corso Ferrara, dove lavorava alla ristrutturazione di un palazzo di proprietà del Comune. Quello stesso cantiere dove poi ha trovato la morte, spinto giù da una rampa di scale in un folle pomeriggio. 

A Torino, Coletta viveva nel quartiere Borgo Vittoria, in un condominio al civico 164 di via Orbetello. Il figlio Antonio gli ha dedicato un lungo e toccante post sui social: «Papà oggi mi hai lasciato, ti amerò incondizionatamente, mi hai sempre dato ottimi consigli: con me avrò sempre un dolce ricordo di noi, nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.