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La denuncia

Consigliera aggredita e ferita in Barriera di Milano

Verangela Marino ancora una volta nel mirino: «Ma non mi arrendo»

Consigliera aggredita e ferita in Barriera di Milano

Foto di repertorio

E' lei stessa a renderlo pubblico su Facebook, raccontando dell'ennesima aggressione subita durante la sua attività come consigliera: «Sono stata aggredita e minacciata da due tossicodipendenti, c'è stata una colluttazione e ho riportato ferite al collo e a un braccio» denuncia Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 6. Che ha già subito aggressioni e violenze in passato, proprio perché da anni denuncia i fenomeni di spaccio e degrado di Torino, soprattutto nel quartiere di Barriera di Milano.

L'ultimo episodio risale alle 10 di ieri mattina: «Mi trovavo all'interno del parco di via Cigna, a due passi da Spazio 211 - ripercorre la consigliera - Dovevo lasciare del materiale al centro incontro degli anziani insieme ad alcuni residenti». Lì accanto, nel parco Sempione, c'è da tempo una sorta di accampamento che la stessa Marino ha documentato più volte parlando di nuovo Tossic Park: «A seguito di alcuni scatti, un uomo di origine centro-africana e una donna probabilmente tossicodipendente si sono avvicinati con fare minaccioso. Poi lui si è scagliato contro di me, cercando di portarmi via il telefono. Non ci è riuscito perché ho reagito tempestivamente con l'aiuto dei due cittadini. Ma purtroppo ho riportato una prognosi di 15 giorni con lesione al braccio destro e al collo». Senza contare gli insulti e le minacce: «Mi hanno detto "ti ammazzo", "italiana di m.., ti faccio male", "stai attenta, qui non devi venire", "guardati le spalle perché prima o poi ti facciamo male"»

«Come capogruppo di Fratelli d'Italia continuo a non capire perché, nonostante le innumerevoli segnalazioni su questo parco pubblico, siamo dovuti arrivare ad una colluttazione con le persone che lo hanno trasformato in un luogo di illegalità e pensano di esserne gli unici proprietari. Non sarà sicuramente quest'aggressione a fermarmi, tanto meno le minacce dette da dei balordi. Anzi, questo episodio mi motiva sempre di più ad andare avanti: prima o poi ci riprenderemo i nostri quartieri».
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