Cerca

LA REGIONE

La lingua piemontese è ancora viva?

Proseguono i lavori degli Stati Generali della Cultura al Circolo dei lettori

La lingua piemontese

La lingua piemontese

Il dialetto come custode (e testimone) del ricco sistema dei valori piemontesi. Una vera e propria “religione” - per dirla con le parole di Spadolini - fatta di etica del lavoro, rispetto per le istituzioni e la poesia che racconta la terra. Si accende così un riflettore sulla lingua piemontese, al centro di una due giorni di studi e incontri, in occasione degli Stati Generali della cultura piemontese.


I lavori sullo stato di salute del piemontese sono cominciati venerdì mattina, nell’elegante cornice del Circolo dei Lettori di Torino, dove proseguiranno anche sabato. «Il popolo piemontese ha una storia antica e ricca, fatta di tradizioni, cultura e valore, che possiamo tramandare e condividere con orgoglio. Questo festival è un’occasione unica per celebrare la nostra identità e riscoprire insieme le nostre radici» ha commentato il presidente del consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, intervenendo durante il convegno “La lingua piemontese, la Storia del Piemonte, la letteratura e la poesia in lingua piemontese, le minoranze linguistiche. Oggi la lingua piemontese è ancora viva?”.

Gli interventi che si sono susseguiti durante la mattinata - condotta da Giulio Graglia e moderata dal direttore di TorinoCronaca Beppe Fossati - sono stati finalizzati a rispondere a questo interrogativo. La prima a prendere la parola è stata la direttrice del Centro Studi Piemontesi, Albina Malerba, ponendo l’accento sulla dignità della lingua piemontese. «Parto da Luigi Einaudi, nel 150esimo anniversario della sua nascita a Carrù, nel cuore del nostro Piemonte» spiega Malerba. «Pochi sanno che Einaudi, oltre a essere economista e ministro fu anche presidente della Famiglia Piemontese di Roma». E dal suo esempio in avanti, la volontà di mantenere alta la dignità della lingua piemontese non è mai venuta meno. «Bisogna evitare di pensare che con il piemontese si possano solo raccontare barzellette» avverte la direttrice Malerba. «C’è molto di più dentro le pagine della nostra letteratura. Serve conoscenza del passato» aggiunge e fa sapere che il Centro Studi è già a lavoro per una nuova antologia della poesia piemontese. «Guardare la poesia piemontese non è solo da sognatori, ma implica uno sguardo aperto verso il futuro» conclude.

Ampio spazio anche agli aspetti più letterari della lingua piemontese, grazie al contributo del giornalista Bruno Quaranta. Si è poi passati ad analizzare le varie minoranze linguistiche che contraddistinguono la nostra regione. Un tema poco trattato che coinvolge, tra gli altri, il dialetto franco provenzale e l'occitano. Infine, il piemontese non si limita ai confini territoriali. E così una parte dello studio ha toccato la grande comunità piemontese che vive in Argentina e con orgoglio e senso di appartenenza porta avanti la tradizione anche lontano da casa. «Siate fieri della vostra provenienza e della vostra identità, perché è proprio la diversità che arricchisce la nostra comunità» l’appello del presidente Allasia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.