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L'inchiesta
14 Marzo 2024 - 17:57
Foto di repertorio
Sei arrestati e una ventina di indagati tra gli ultras del Torino: è quanto emerge da un'inchiesta della procura di Torino sul gruppo della curva Maratona Ultras Granata 1969, accusati di violazione del Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive emesso dal questore.
Quasi tutti gli ultras erano stati colpiti da Daspo dopo gli scontri con i rivali del Modena a Pinzolo (Trento) prima dell'amichevole durante il ritiro pre campionato del toro, a fine luglio 2023. Ma nonostante il Daspo, secondo l'accusa mossa dal pubblico ministero Paolo Scafi, i tifosi hanno continuato a ritrovarsi a pochi metri dallo stadio. In alcuni casi, si incontravano prima e dopo aver apposto la firma nei commissariati, come previsto in alcuni casi dal provvedimento: «Questo è dovuto al fatto che i locali di riferimento, come il Dorian Gray o Fragole & Barbera, si trovano poco distante dallo stadio Olimpico» fa notare l'avvocato Debora Lazzaro, che assiste alcuni dei tifosi indagati.
Gli arresti, tre effettuati in flagranza e tre in differita, risalgono al 22 febbraio scorso, quando gli ultras diffidati sono entrati in contatto con due van di tifosi della Lazio (quel giorno era in programma proprio Torino-Lazio). I disordini sono stati sedati praticamente sul nascere dalla polizia e dalla Digos, che hanno riscontrato "solo" il lancio di bottiglie nei confronti dei pulmini laziali.
Nei prossimi giorni gli inquirenti interrogheranno gli ultras granata indagati, che avevano denunciato di essere presi di mira prima della partita contro la Fiorentina, il 2 marzo, quando hanno annunciato l'inizio dello sciopero del tifo perché raggiunti "da una pioggia di Daspo, denunce e arresti".
Il volantino degli Ultras granata
Aggiunge l'avvocato Flavio Campagna: «Ultimamente c'è la mano pesante nei confronti degli ultrà granata: tra violazioni Daspo e altre accuse, ci saranno una quindicina di procedimenti pendenti ma non mi risulta che la città sia stata teatro di scontri fra tifoserie. Anzi, non ne ricordo proprio dalla sponda Toro: credo che l'autorità giudiziaria debba fissare dei confini perché, in questo modo, il provvedimento di Daspo è applicato in un modo non corretto e non rispettoso dei diritti e delle libertà dei singoli. Capisco il contrasto alla violenza negli stadi ma così si incide su persone che vivono o si ritrovano nel perimetro "vietato" dal Daspo. E' un paradosso, siamo sicuri se sia la scelta giusta allontanare dei ragazzi di 20 anni dallo stadio dove vanno a tifare e costringerli a fare altro?».
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