l'editoriale
Cerca
Economia & Finanza
18 Marzo 2024 - 23:10
Nel 2023, le principali banche italiane quotate hanno registrato utili per la cifra straordinaria di 23 miliardi di euro. Un valore che sale a quasi 28 miliardi se a Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Mps, Credem e Mediobanca si aggiungono i contributi di Iccrea, Cassa Centrale Banca, la controllata bancaria italiana del Crédit Agricole, e Bnl, la controllata bancaria italiana del gruppo Paribas. È un boom di utili con un valore ben superiore (+ 87%) al già significativo risultato di 15 miliardi conseguito nel 2022. Ma cosa c'è dietro questi numeri? E come influenzano l'economia e le persone comuni?
Le banche guadagnano principalmente attraverso tre diverse attività: l'intermediazione di denaro, le commissioni e gli investimenti finanziari. Nel 2022-2023, il margine di interesse - la differenza tra gli interessi attivi e passivi - ha rappresentato quasi il 60% del totale dei ricavi.
Dalla sua costituzione, la Banca Centrale Europea (BCE) ha puntato a un livello di inflazione del 2%. Tuttavia, a seguito dell'invasione dell'Ucraina e dei rincari dell'energia, nel 2022 i prezzi sono esplosi. Per contenerli, la BCE ha innalzato il tasso di riferimento, portandolo nell'arco di soli 14 mesi dallo 0,5% al 4,50%. Il sistema bancario italiano ha applicato immediatamente questi rialzi, ma solo sui tassi applicati sui finanziamenti, aumentando dal 2,13% al 4,76%. Gli interessi riconosciuti ai depositanti, invece, sono rimasti pressoché fermi.
Nell'ultimo decennio, le banche italiane hanno ridotto del 37% il numero dei loro sportelli e di circa il 20% il numero dei loro dipendenti. Inoltre, i cosiddetti crediti problematici sul totale dei crediti bancari, l'Npl Ratio lordo delle banche italiane nel 2023, è sceso al 3,1%, ben al di sotto della soglia di sicurezza del 5% definita dall'Eba (l'Autorità di vigilanza bancaria europea).
L'aumento dei tassi applicati sui mutui a tasso variabile ha determinato una crescita della rata mensile del 50%, passata mediamente da 500 a 750 euro. Questo ha eroso ulteriormente il reddito disponibile, già colpito da un'inflazione all'8,1% nel 2022 e al 5,7% nel 2023. Inoltre, l'innalzamento dei tassi dei finanziamenti ha portato a un calo del 9,8% nell'ultimo anno nell'erogazione di nuovi mutui alle famiglie. Nel grafico qui sotto si può apprezzare l'incremento medio della rata di un mutuo e il suo impatto sul reddito.
Sono elaborazioni di dati Istat: considerando uno stipendio netto medio di un dipendente fra i 1.400 ed i 1.600 euro, l'aumento della rata impatta per un ulteriore 17%, arrivando quasi alla metà del reddito. In questo scenario, sia le compravendite si sono ridotte del 16%, mentre le erogazioni di mutui sono scese del 9,8%.
Il governo ha annunciato l'applicazione di una imposta straordinaria del 40% su quella parte del "margine di interesse" che va oltre il 10% in più della stessa voce relativa all'esercizio 2021. Le banche sono insorte e, in sede di approvazione definitiva della legge di Bilancio 2024, il governo ha concesso un'alternativa: potrebbero mettere questi soldi nel loro patrimonio fino a 2,5 volte il prelievo calcolato. Le banche hanno aderito in massa.
In conclusione, i debitori hanno visto innalzare il costo del loro debito, i depositanti non hanno visto crescere i loro interessi se non nell'ultimo trimestre, in misura minima e solo su insistenza del cliente. I reali beneficiari della maggiore redditività delle banche sono gli azionisti, che si divideranno il 60% di quei 28 miliardi.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..