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Il caso

A 80 anni non smette di rubare: così il ladro dei medici torna a colpire

Soprannominato Arsenio Lupin per l'eleganza, è finito di nuovo in carcere: «Fatemi uscire, giuro che non lo faccio più»

A 80 non smette di rubare: così il ladro dei medici torna a colpire

A quasi 80 anni Aldo Novaresio non resiste alla tentazione di rubare. E pure di farsi arrestare, come quella volta che si era intrufolato a Villa Raby, la prestigiosa sede dell’Ordine dei medici di Torino: aveva rubato un computer e gli agenti del commissariato San Donato erano riusciti a rintracciarlo grazie alle telecamere, che avevano immortalato un signore distinto, con giacca, cravatta e borsa mimetica. Un abbigliamento che inizialmente aveva permesso all'attempato ladro di passare inosservato. E che poi, quando era stato arrestato, gli era valso il soprannome di "Arsenio Lupin".

Quella vicenda, in realtà, non era il primo furto contestato a Novaresio, che a ottobre compirà 79 anni. Anzi, il suo casellario giudiziale presenta una lunga serie di arresti e condanne per furti in uffici e appartamenti. Nel 2017, per esempio, aveva colpito alla banca Credito Emiliano di corso Francia. E due anni dopo è tornato in zona per colpire all'Ordine dei medici e in uno studio di commercialisti in largo Cibrario: anche lì ha fatto man bassa. 

In questi anni l'anziano bandito è entrato e uscito dai commissariati di polizia e dal carcere, dove ora è ritornato ancora una volta. Infatti l'anziano pluripregiudicato, originario di Cumiana, è tornato a colpire a maggio dello scorso anno: si è intrufolato nella sede torinese di un'associazione di volontariato e ha portato via due computer. Stesso metodo e stesso bottino del colpo all'Ordine. E anche stesso risultato, visto che è stato di nuovo arrestato e oggi è finito alla sbarra: «Questa è l’ultima volta, giuro che non lo faccio più. Chiedo perdono» ha detto Novaresio alla giudice Giulia Casalegno. Il suo avvocato, Elena Virano, ha chiesto il proscioglimento a causa dell'età avanzata del ladro, citando una sua incapacità di difendersi nel processo. Istanza respinta, così come quella di trasferire l'anziano ai domiciliari: quando gli sono stati concessi in passato, è sempre evaso.

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