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L'INCONTRO

“Buoni mobilità” e caffè letterari: le proposte dei giovani per Torino

Grande attenzione per la qualità dell’aria e sulle potenzialità della realtà aumentata in ambito turistico

Caffè letterario

Le proposte dei giovani per Torino

Buoni mobilità, caffè letterari (senza smartphone), assemblee di quartiere e tour virtuali per esplorare la storia della città. Le idee per Torino non mancano. E sono proprio i più giovani ad avere voglia di mettersi in gioco per migliorare la qualità della vita della città. «Torino è incredibile. Ricca di storia e fascino. Ma agli occhi del resto d’Italia, non è tra le città più amate» spiega Giulia Farfariello, studentessa magistrale in comunicazione, durante l’incontro “E se fossi tu ad amministrare la Città? Le tue proposte” che si è tenuto al Salone del Libro di Torino in collaborazione con Torinogiovani. «Secondo me sarebbe utile investire in campagne pubblicitarie» spiega Giulia, mentre l’assessora comunale alle Politiche giovanili Carlotta Salerno, diligente, ascolta.


In cima alla lista delle priorità (e delle preoccupazioni) dei giovanissimi c’è la qualità dell’aria. «Penso che una vera mobilità sostenibile possa essere raggiunta con delle piccole scorciatoie» ipotizza Cristina La Piccirella e cita la condivisione di mezzi, servizi in sharing, il potenziamento del trasporto pubblico locale e l’ampliamento delle piste ciclabili. «Un’altra proposta - aggiunge - potrebbe essere quella di introdurre “buoni mobilità”. Parte dei soldi incassati dal Comune per le multe, potrebbero essere investiti in rimborsi chilometrici destinati ai cittadini che quindi sarebbero spinti a muoversi a piedi o in bici anziché in auto». Jessica Malotaj propone di creare parchi urbani multifunzionali, «offrendo spazi verdi rigeneranti e aree per lo studio e lo sport, privilegiando i giovani universitari». Stefano Guzzo Bonifacio invece si è concentrato sul ridare vita a spazi attualmente inutilizzati. «Vorrei affittare i locali a gente di quartiere per avviare laboratori didattici di yoga, sartoria, pittura, economia domestica, riparazione delle bici» spiega. Non è mancata un’attenzione particolare per i temi legati alla sicurezza. Nicole Botta, ad esempio, ipotizza la creazione di una piattaforma di sicurezza. «In quanto giovane donna penso che questo servizio aumenterebbe il senso di sicurezza personale e promuoverebbe prevenzione e solidarietà giovanile». Propone assemblee di quartiere mensili Alessandro Macrì. Mentre Camilla Ferrari mira a potenziare il senso di solidarietà tra i torinesi. «Cercherei dei caffè letterari per poter leggere e condividere opinioni, se possibile “smartphone off” - spiega -. Inoltre creerei una card stile Uk per muoversi in metro e cercherei agevolazioni per anziani e giovani, famiglie e lavoratori». Fatima Omari invece vorrebbe maggiori investimenti sulle scuole. «Sensibilizzerei le famiglie precarie ad incoraggiare i propri figli a praticare un’attività sportiva» abbozza.

Si basa sul sistema scolastico anche la proposta di Maria Indraccolo che prevede l’organizzazione di workshop sulla parità di genere nelle classi. Infine, guarda al futuro la proposta di Nicolò Lagrosa, che ha proposto l’idea di una “Torino a realtà aumentata”. «Immaginiamo di utilizzare la realtà aumentata e virtuale per permettere a residenti e visitatori di esplorare la storia e la cultura di Torino direttamente sulle strade della città. Questo museo virtuale potrebbe essere accessibile tramite un’applicazione per smartphone, che guidi gli utenti attraverso percorsi tematici che includano punti di interesse storico, artistico e culturale».

Ha accolto con piacere le proposte dei ragazzi l’assessore Salerno. «Il senso di questo incontro è stato di dare la possibilità alle ragazze e ai ragazzi di essere protagonisti del pensiero e della visione della Città e renderli consapevoli che le loro idee sono importanti» commenta. «Ci hanno presentato proposte articolate e di ampio respiro, ma anche molto concrete - prosegue -. Siamo già al lavoro per capirne la fattibilità e per non perdere nessuno dei suggerimenti ricevuti. Nelle Politiche Giovanili ritengo fondamentale che l’istituzione faccia un passo di lato e si metta a disposizione ogni volta possibile, dando modo ai giovani di esprimersi. Questo format è stato un esperimento ma lo ripeteremo senza dubbio e ci rivedremo presto con i ragazzi per fare il punto su cosa siamo riusciti ad avviare».

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