Inclusione e rigenerazione, ecco il progetto degli “Orti alti”

Ancora la tematica del verde pubblico negli spazi comunali a farla da padrona alla Circoscrizione 5. Il progetto “Orti alti”, in via Foligno, che porta il nome della medesima associazione, si prefigge come scopo non solamente la rigenerazione degli orti urbani, ma anche l’avviamento al mondo del lavoro dei soggetti con fragilità.

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L’iniziativa risale al maggio 2016, quando la già menzionata associazione ha sperimentato l’installazione di un orto in cima a un tetto. «Siamo una cooperativa sociale e insegniamo ai giovani che ne hanno bisogno a lavorare in modo corretto. Durante la pandemia abbiamo cominciato a produrre vasetti con i prodotti dell’orto con l’ausilio dei nostri ragazzi» ha fatto sapere una associata.

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L’intervento, realizzato in partnership con altre cooperative - quali “BeeOzanam” e “Meeting Service” - e in collaborazione con la Compagnia di Sanpaolo, prevede la coltivazione di diversi tipi di pianta come l’aglio, cipolla e erba cipollina, nonché la presenza delle fragole. «Il progetto è molto affascinante dal punto di vista della natura e siamo a favore della rigenerazione urbana, vorremmo ce ne fossero di più e vorremmo più associazioni che lavorano a questa iniziativa. Ci aspettiamo che il Comune faccia quello che deve e avvii un progetto di coprogettazione tra la 5 e le altre strutture» ha fatto sapere il coordinatore al Verde Giorgio Tassone. «Il progetto ha un valore ambientale unico ed è stato possibile anche grazie alle altre associazioni del quartiere» ha ribadito Manuela Saporito, esponente di “Orti alti”.

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