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LA POLITICA
12 Giugno 2024 - 21:30
Chiara Gribaudo insieme a Gianna Pentenero e Daniele Valle
Nel pomeriggio di ieri arriva una mail firmata dal segretario regionale del Pd piemontese Domenico Rossi. Il testo recita più o meno così: «Il Pd torna a crescere anche in Piemonte confermandosi secondo partito e forza trainante della coalizione di centrosinistra». Seguono i risultati delle elezioni regionali (che superano quelle delle Europee in Piemonte) e un invito a continuare a «prendersi cura del territorio». Una chiosa in positivo che - al di là delle congratulazioni di rito - non sembra convincere tutti all’interno del Partito.
«Sono contenta che dopo tutte le fatiche fatte, si riconosca la scelta di aver messo Salizzoni capolista, che da solo ha fatto almeno un punto percentuale» commenta l’onorevole Chiara Gribaudo, vicepresidente della segreteria nazionale, raggiunta al telefono mentre si sta recando alla Camera. «È evidente che siano state premiate le scelte nazionali e le candidature. Con il pluralismo rispettoso di un congresso che meritavano di avere gli elettori del Pd» aggiunge. «Siamo contenti del risultato ma, finite le elezioni, un po’ di considerazioni su tante questioni del Pd torinese e piemontese è bene affrontarle, con serietà, maturità, spirito costruttivo, ma senza paura e con tutto il tempo che serve per migliorare il nostro partito. Perché i nodi c’erano prima e ci sono ancora oggi». E i nodi di cui parla sono ben noti e affondano le radici nel congresso nazionale che ha visto contrapporsi l’attuale segretaria Elly Schlein a Stefano Bonaccini ormai oltre un anno fa. «Costruiamo un partito democratico che tenga conto del fatto che c’è stato una svolta netta» l’invito di Gribaudo. Svolta che, guardando agli equilibri interni del Pd locale, «non è stata minimamente presa in considerazione» rimarca.
«Nonostante il fatto che ci fosse stata una ondata di partecipazione grande, soprattutto sulla città di Torino». Poi sono arrivate le inchieste, lo scandalo Gallo che ha costretto il figlio Raffaele a ritirarsi dalla competizione elettorale. «È evidente che bisogna fare una riflessione » rincara la dose Grubaudo. «Basta nascondersi dietro le percentuali del partito nazionale che cresce». E ancora: «Mi pare evidente che gli equilibri sono cambiati anche nell’elettorato». La riflessione si allarga così agli eletti e ai rapporti di forza all’interno del consiglio regionale dove. Di area Schlein siederanno a Palazzo Lascaris il campione di preferenze Mauro Salizzoni, Nadia Conticelli e la candidata presidente Pentenero. Anche il sindaco Casciano votò per la Schlein. Basterà affidare a Pentenero il ruolo capogruppo per acquietare gli animi? «Non abbiamo animi da quietare, abbiamo l’onore di rappresentare gli interessi dei cittadini piemontesi che stanno dando fiducia alla linea politica di Elly Schlein e di interpretarla al meglio».
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